CORRIERE DEL TICINO
08/08/2011
Aumentano gli
abbandoni in Svizzera
La Protezione animali denuncia un + 13% rispetto al 2009
Aumenta
l'amore per gli animali, ma,
paradossalmente, aumenta anche il numero
degli animali abbandonati e maltrattati. A
dirlo è la Protezione svizzera degli
animali, PSA, che, rispetto al 2009 segnala,
nel 2010, un + 13% di abbandoni nei rifugi e
un + 14% di interventi per maltrattamenti
(soprattutto nei confronti di cani e gatti).
È un quadro impietoso quello che esce dai
dati presentati da Eva Waiblinger della PSA.
Complessivamente, nel 2010, nei rifugi
svizzeri sono giunte 27'463 bestiole -
prevalentemente gatti (12'350), seguiti da
cani (3'850), piccoli roditori (3'300
roditori) e 8'000 tra uccelli, pesci e
rettili -. Alla fine dell'anno un quarto di
loro (circa 4'000) non aveva ancora trovato
qualcuno disposto ad adottarli.
Motivo? La gente tiene sempre più
volentieri animali, ma anche la «mentalità
del gettar via» cresce costantemente e
«purtroppo non si ferma neanche davanti agli
animali», afferma la PSA. Il 95% delle
bestiole consegnate sono trovatelli o
animali che i proprietari non volevano più.
Il dato positivo è che 18'500 animali sono
stati piazzati presso nuovi proprietari,
3'188 trovatelli riconsegnati ai loro
padroni. Il dato triste è che 1'686 bestiole
sono morte o sono state «addormentate».
Esistono soluzioni? La PSA non ne
intravede che possano essere polticamente
approvate ed applicate, sebbene strumenti
quali: l'obbligo del microchip, il dovere di
seguire corsi (com'è già il caso per i
proprietari di cani, vd suggeriti) o la
castrazione dei gatti lasciati uscire di
casa (fronte sul quale, in Ticino, è
attivissimo il GAR, vd suggeriti) sarebbero
sufficienti a migliorare la situazione.
Quello che sicuramente si può già fare, ha
spiegato la Waiblinger, è potenziare
l'informazione. La PSA, in collaborazione
con l'Ufficio federale di veterinaria (UFV),
sta da tempo andando in questa direzione.
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