CORRIERE DI AREZZO 5 MARZO 2009
Cani stipati nel furgone lager. Dovrà pagare quindicimila euro e risarcire i danni alle parti civili Enpa, Wwf e Lav. Maltrattamento, pesante multa alla titolare di un rifugio per animali
Mauro Bellachioma
AREZZO - Nel van del furgone c’erano 40 cani, trovati dalla Polstrada disidratati per mancanza di cibo e acqua e con segni di ipossia (carenza di ossigeno nel corpo). Maltrattamenti di animali l’accusa contestata alla donna che li trasportava e che adesso, davanti al tribunale monocratico di Arezzo, è stata condannata a una multa salata e al risarcimento dei danni alle parti civili. La vicenda risale al marzo del 2006, quando A.F. di 67 anni, originaria di Milano ma residente a Viterbo, dove ha un canile, si ferma con il suo Ford Transit all’autogrill di Badia al Pino, lungo l’A1. Sta tornando da Reggio Emilia dove ha preso i quattrozampe in una struttura della zona. Gli agenti della Stradale, che stanno eseguendo un controllo proprio nell’area di servizio, sentono i guaiti degli animali provenire dall’interno del furgone. Attendono il ritorno della proprietaria, che si è fermata a fare uno spuntino, e la invitano ad aprire il cassone del veicolo che non ha alcuna presa d’aria. All’interno quattordici gabbie, di cui alcune non regolari e utilizzate generalmente per animali di piccole taglie come gatti e conigli, dove sono stipati anche tre cani per volta. Da qui la richiesta di intervento del veterinario della Usl il quale accerta che le modalità di viaggio sono inadeguate, anzi costituiscono maltrattamenti nei confronti delle bestiole. I poliziotti richiedono quindi al gip il sequestro degli animali che vengono affidati al canile “Amici di Argo” che ha sede vicino a Policiano. Due dei quaranta cani muoiono un paio di giorni più tardi, mentre gli altri trovano un tetto grazie ai cittadini che li adottano. Nei confronti della 67enne, qualche mese più tardi, il gip emette decreto penale di condanna con una multa di 3mila euro e la confisca dei cani. La donna fa opposizione e conseguenza della sua istanza è l’apertura del giudizio ordinario. E siamo ai giorni nostri. Ieri mattina si è tenuto il processo davanti al giudice monocratico dottor Claudiani, presente l’imputata che sentita in aula ha dichiarato: “Ho preso con me quei cani perché erano vecchi e malandati: la mia intenzione era quella di curarli e non di maltrattarli”. Il pm ha chiesto 9 mesi di reclusione, mentre gli avvocati Loris Fabbri e Simona Perugini, che patrocinavano l’Enpa, il Wwf e la Lav, costituitisi parti civili, il risarcimento dei danni. Il difensore della donna, Dario Viciani, ha invocato invece l’assoluzione con formula piena. Il giudice non ha creduto alla versione di A.F. e l’ha condannata a 15mila euro di multa oltre al risarcimento dei danni a favore delle tre associazioni quantificati in 4.500 euro ciascuna. “Giustizia è fatta” dicono in coro Enpa, Lav e Wwf
Animalieanimali 5 MARZO 2009
CANI
STIPATI IN FURGONE, 15MILA EURO DI SANZIONE
Una lunga storia,
iniziata nella tarda serata del 23 marzo 2006 quando, a seguito di un normale
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