Da
L'Indipendente - agosto 1993
Le
associazioni animaliste denunciano un colossale traffico verso
la Germania, che nessuno riesce a fermare.
Organizzazioni specializzate prelevano le bestiole dai canili
con il pretesto di darle in adozione. Ma riforniscono laboratori
di ricerca e persino ristoranti.
I CANI MANDATI AL LAGER
Verona -
Deportati, uccisi, fatti a pezzettini e ridotti in saponette. Se
va bene, serviti in tavola come prelibatezze gastronomiche.
Storie di traffico di cani. Vicende macabre, vergognose.
Barbarie di cui nessuno vuol parlare. C'e' chi abbandona i cani
per strada ma c'e' anche chi li raccoglie per destinarli a morte
sicura. Il meccanismo e' perverso. Alcune signore distinte si
spacciano per zoofile tedesche e battono rifugi privati e canili
pubblici del Nord (ma il fenomeno e' esteso a tutto il Paese)
per prelevare bestiole, col pretesto di collocarle in alcune
famiglie amanti degli animali. Le "dame della carita'"
raccontano che in Germania (quando non tirano in ballo l'Austria
o la Svizzera) c'e' un alto sentimento di rispetto , quasi di
venerazione, nei confronti dei cuccioli, che nei loro Paesi il
problema del randagismo e' pressoche' inesistente. Ma sono balle
belle e buone. In Germania i randagi proliferano. E' emergenza
proprio come da noi. I canili sono stipati all'inverosimile. Qui
- come certificato da una lettera del ministero
dell'Agricoltura, delle Foreste e dell'Alimentazione tedesco -
non c'e' posto per gli animali italiani. Nei laboratori
scientifici, nelle cucine dei ristoranti della Foresta Nera
(dove consigliano al cliente le costolette di cane pastore),
invece si. E' una vera e propria manna per l'industria bellica e
cosmetica, alla continua ricerca di cavie da vivisezionare. Il
materiale prodotto dagli animalisti non lascia dubbi. Al nostro
giornale sono piovute segnalazioni dalle Enpa di Bologna,
Cremona, Asti, Tortona, Alessandria, Novi Ligure, Verona,
Vicenza, Forli', Pistoia, Lucca Caserta, La Spezia, Livorno e
Novara. (.............)