22 MAGGIO 2006
Germania/Baviera:
è caccia all'orso bruno, troppo pericoloso
L'animale è fuori
controllo,gli esperti: rischioso aspettare
Roma, 22 mag.(Apcom) - E' caccia aperta all'orso bruno
in Germania. Il ministro dell'Ambiente della Baviera,
Werner Schnappauf (Csu) ha lanciato oggi l'allarme:
"L'animale è completamente impazzito. Le autorità hanno
pertanto deciso, di autorizzare la caccia all'orso". Da
oggi dunque i cacciatori potranno abbattere gli
esemplari a vista, scrive il tabloid Bild. Sono numerosi
gli esperti che appoggiano la drastica soluzione: "E' la
goccia che ha fatto traboccare il vaso - spiega Joerg
Rauer, esperto di orsi del Wwf - gli animali hanno
imparato che nei pressi degli insediamenti umani è più
facile trovare cibo". Recentemente avrebbero nuovamente
azzannato pecore e galline. "E' troppo rischioso
aspettare ancora", ha avvertito l'esperto Felix Knauer
dell'Università di Friburgo. L'orso bruno maschio
proviene dal Trentino, dove è in corso un progetto di
ripopolamento. E' arrivato in Baviera, Land meridionale
tedesco, attraverso il passo di Resia, poi l'Alberg e l'Oberbayern.
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Animalieanimali 23 MAGGIO 2006
Orso trentino, cacciato in Germania
Starebbe diventando pericoloso per gli
umani
Gaetano Stellacci
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23
MAGGIO 2006
Germania, sì all’abbattimento dell’orso del Trentino
Berlino — L'arrivo in Germania dell'orso bruno
partito dal Trentino sembra avere segnato anche la
sua condanna a morte: ieri il ministro regionale
dell'Ambiente, Werner Schnappauf (Csu), ha
annunciato che l'animale può essere abbattuto, in
quanto sta diventando troppo pericoloso. Secondo gli
etologi che hanno consigliato il ministro, l'orso
bruno si sarebbe ormai troppo abituato a mangiare
cibo a forte contenuto proteico come la carne di
animali domestici, reperibile soprattutto intorno
alle abitazioni degli umani.
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TGCOM
24/05/06
Germania:"Uccidete l'orso italiano" Ma
l'animale è scomparso
Si è cacciato in un brutto guaio l'orso
bruno, partito dal parco dell'Adamello,
in Trentino e giunto nel Land
meridionale tedesco. La sua foto
segnaletica è su tutti i giornali e i
cacciatori hanno licenza di
ucciderlo. Il mandato arriva dal
ministro bavarese dell'ambiente Werner
Schnappauf che ha annunciato che
l'animale deve essere ucciso per via del
pericolo che rappresenta per le persone.
Ma lui è scomparso.
Identificato dal Dna: si chiama Jj1 L'ufficio per la Caccia e la pesca dell'Alto Adige ha scoperto che l'esemplare di orso bruno fuggito si è Jj1, il fratello dell'orso di Nauderer Jj2. "I primi esami della prova del Dna rivelano che si tratta del fratello dell'orso di Nauder Jj2 - ha spiegato il vice-direttore dell'ufficio, Giorgio Carmignola, al sito Tirol.com, precisando - si tratta del primo cucciolo di Joze e Jurka. Il suo nome è pertanto chiaro: si chiama Jj1". Joze è infatti il padre di tutti i giovani orsi del Trentino (venti cuccioli), inseriti nel Parco dell'Adamello-Brenta, dove è stato effettuato un progetto di ripopolamento, finanziato dall'Ue. Non è un caso se Jj1 si è spinto fino alla Germania meridionale, seminando il panico nel distretto di Garmisch Partenkirchen. "Suo fratello, Jj2, era un orso strano - racconta Carmignola - che nell'ultima estate nell'area di Nauder si era procurato dei titoli in prima pagina". Ma l'orso è scomparso Intanto, mentre la caccia è aperta, lui si è dato alla macchia nel vero senso della parola. Un portavoce del ministero regionale dell'Ambiente a Monaco di Baviera ha detto dell'animale non vi è più alcuna traccia e nessuno l'ha più visto nelle ultime ore nella zona di Garmisch- Partenkirchen, dove si era aggirato ultimamente. Gli esperti ritengono probabile che l'orso - il primo riapparso in libertà in Germania negli ultimi 170 anni - abbia fatto ritorno in Tirolo, la regione austriaca al confine con la Baviera da dove era entrato in territorio tedesco. Polemiche contro la licenza di uccidere, in campo anche Papa Ratzinger In tutta la Germania tuttavia non si placano le polemiche e il dibattito generato dalla decisione delle autorità bavaresi di autorizzare l'abbattimento dell'orso per motivi di sicurezza. L'animale nei giorni scorsi aveva ucciso almeno undici pecore e minacciato pollai e alveari. Organizzazioni animaliste e ambientaliste hanno criticato la 'licenza di uccidere' ai danni dell'animale. Per i medesimi motivi di sicurezza delle persone anche le autorità del Tirolo hanno autorizzato l'uccisione dell'orso, che sarebbe italiano visto che era arrivato in Austria dal Trentino. Martedì, a Monaco di Baviera, un portavoce ecclesiastico aveva osservato come l'orso sia sotto la protezione di Papa Benedetto XVI - lui stesso originario della Baviera - nel cui stemma ufficiale figura proprio un orso bruno. "Accogliendo l'orso nel suo stemma, il Papa ha ribadito con grande autorità il diritto di residenza dell'orso in Baviera" aveva fatto sapere il portavoce dell'ordinariato di Monaco di Baviera Winfried Roehmel. L'Associazione tedesca per la difesa della natura ha attaccato in modo particolarmente duro l'autorizzazione all'uccisione dell'orso, parlando di un atteggiamento "tipico tedesco". In questo modo ci copriamo di ridicolo in tutto il mondo", ha detto il presidente Hubert Weinzierl. Gli esperti intanto non escludono che l'orso bruno - che ha sconvolto la pace della Baviera meridionale - possa aver fatto già ritorno in territorio austriaco. La Lega tedesca delle associazioni per la difesa degli animali ha accusato il ministro di essersi fatto prendere dall'isteria: secondo la vice presidente della Lega, Tessy Loedermann, Schnappauf non agisce come responsabile della natura e dell'ambiente, ma si è subito messo nei panni del ministro della caccia, solleticando le speranze di molti cacciatori che ora si aggirano per le Alpi bavaresi in cerca dell'occasione di una vita di sparare su un orso bruno. "Noi vediamo la decisione di uccidere l'orso in maniera molto critica: si tratta in realtà di una estrema possibilità, prima bisognerebbe cercare di catturarlo con armi anestetizzanti e poi liberarlo in un'altra zona" afferma un altro difensore degli animali, Helmut Schultheiss del "Bund Naturschutz". Ma non sono gli animalisti, anche l'opinione pubblica è insorta. In Italia uno solo è il volere:"Non uccidetelo".. |
LA STAMPA WEB
24 MAGGIO 2006
Minaccia pecore e polli, gli
ambientalisti insorgono: l’animale
compare persino nello stemma ufficiale
di Ratzinger
Caccia grossa all’orso italiano
Arriva dal Trentino, il sì della Baviera
all’uccisione divide i tedeschi
Marina Verna
Comparve tra le montagne della Baviera
una sera della settimana scorsa, e fu
subito festa. «Benvenuto tra noi!»,
disse il ministro dell’Ambiente
bavarese. Era il primo orso che si
vedeva in Germania da 170 anni.
Pensarono subito che fosse arrivato dal
Trentino - dove è stato reintrodotto da
un paio d’anni grazie a un progetto
dell’Istituto nazionale per la fauna
selvatica - valicando le Alpi e
attraversando l’Austria fino alle
montagne di Garmisch. Comunque fosse,
l’idillio durò solo fino al primo pasto:
tre pecore. L’allevatore lanciò
l’allarme: «Le ha fatte a pezzi con le
zampe. Può fare lo stesso con un
bambino. O con chiunque di noi». Il
giorno dopo toccò a cinque galline. «Dev’essere
molto forte - disse il fattore -. Ha
lacerato la rete metallica che
proteggeva il pollaio. E guardate qua
com’è ridotta la mia staccionata». Poi
toccò ad altre sei pecore. «Le ha
sbudellate e ha mangiato solo cuore e
fegato », denunciò il pastore. E un
apicoltore: «Mi dicono che l'hanno visto
vicino ai miei alveari». Il destino
dell'orso era segnato. Capitolò per
primo il ministro dell’Ambiente,
rapidamente immemore degli entusiasmi:
«Devo ammettere che è diventato un
problema. Agisce in modo imprevedibile.
Un faccia a faccia con lui può avvenire
ovunque. Sono costretto a farlo
abbattere». E subito diede l'incarico di
cercarlo a otto cacciatori
professionisti e 14 guardie forestali.
Approvarono gli allevatori e pure il Wwf:
«Anche per noi la vita degli uomini è
più importante della protezione degli
animali». «Bild», il quotidiano più
letto di Germania, cominciò una campagna
ambigua, tra foto strazianti di pecore
uccise, titoli patetici - «Perché non
catturarlo vivo?» - e dichiarazioni
ardite, come quella di un ex campione di
hockey: «Non rinuncio ai miei giri nei
boschi in bicicletta, ma mi porto un
coltellaccio. Non ho paura dell’orso, mi
cautelo». Anche il ministro-presidente
della Baviera, Edmund Stoiber, volle
dire la sua: «Sto col ministro
dell’Ambiente». L’orso braccato
cominciava intanto a raccogliere nuove
simpatie. L'etologo Joerg Raner spiegò
che «gli orsi normalmente si nascondono
nei boschi, forse questo ha imparato in
Trentino che è più facile trovare da
mangiare vicino agli uomini» e ottenne
una piccola tregua: qualcuno, tra le
autorità bavaresi, suggerì di catturarlo
vivo, addormentarlo e impiantargli un
chip per seguire le sue mosse. Il Club
alpino bavarese e
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IL GIORNALE 24 MAGGIO 2006
Safari in Baviera
per uccidere l’orso
immigrato
L’animale proviene
dal Trentino Alto Adige e
sta seminando il panico tra
gli allevatori. Chiamati
perfino otto tiratori scelti
Salvo
Mazzolini
Da Berlino
Un orso terrorizza
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LIBERO
24 MAGGIO 2006
Povero
Yoghi, per lui
non vale il
trattato di
Shengen
di OSCAR
GRAZIOLI
Yoghi ha qualche
problema con la
geografia e
nessuno gli ha
dato una
bussola. Di
notte guarda il
cielo stellato e
non sa
minimamente dove
si trovino la
stella del Sud o
quella Polare.
Lui guarda il
cielo per vedere
se l'alba è
vicina e spera
che la luce gli
consenta di
scovare un nuovo
pollaio o un
gregge da
visitare. Guarda
il cielo e pensa
allo stomaco
vuoto. Yoghi ha
fame, ma la
caccia non è
proprio la sua
specialità e non
lo soddisfano
più radici,
miele, tuberi e
altri vegetali
da cui è
composta
principalmente
la dieta dei
suoi fratelli.
Ha assaggiato la
carne e ha
sviluppato
notevole abilità
con i pollai e
con le pecore
domestiche.
Chiedo venia,
non vi ho
presentato Yoghi.
Naturalmente è
un orso,
altrimenti non
si chiamerebbe
Yoghi.
Probabilmente
viene dalla
Slovenia che lo
ha messo a
disposizione, un
paio d'anni fa,
dell'Istituto
Nazionale per
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Animalieanimali
24
MAGGIO
2006
Germania:
uccidete
l’orso
italiano
Eppure
è
anche
nel
simbolo
del
nuovo
Papa
bavarese
In
Germania
non
si
placa
la
polemica
per
il
via
libera
dato
dalle
autorita'
regionali
della
Baviera
(sud)
all'abbattimento
dell'orso
bruno
giunto
nel
Land
meridionale
tedesco
dal
Trentino
via
Tirolo.
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TGCOM
24 MAGGIO 2006
Germania: “Uccidete l’orso italiano” Animalisti insorgono: va salvato
Si è cacciato in un brutto guaio l'orso bruno, partito dal parco dell'Adamello, in Trentino e giunto nel Land meridionale tedesco. La sua foto segnaletica è su tutti i giornali e i cacciatori hanno licenza di ucciderlo. Il mandato arriva dal ministro bavarese dell'ambiente Werner Schnappauf che ha annunciato che l'animale deve essere ucciso per via del pericolo che rappresenta per le persone. Ma gli animalisti insorgono:"Va salvato" L'animale ha già ucciso numerose pecore e minacciato alcuni pollai e alveari. Per questo il premier bavarese Edmund Stoiber (Csu) difende la decisione del suo ministro. Ma sono numerosi i politici di vario orientamento e le organizzazioni animaliste a ambientaliste che hanno criticato la licenza di uccidere impartita dalle autorità. E non è tutto: c'è chi poi ha tirato in ballo addirittura Come ci si comporta davanti a un orso Intanto un portavoce della sezione tedesca del Wwf, l'associazione per la tutela degli animali, ha ricordato le regole di come ci si comporta davanti agli oprsi, regole note a tutti i nostri antenati, ma che negli ultimi due secoli sono state dimenticate.
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ENPA (Primo Piano)
24/05/06
CACCIA ALL’ORSO BRUNO CHE HA SCONFINATO IN BAVIERA: L’ENPA RICORDA CHE SI TRATTA DI UNA SPECIE PROTETTA DALL’UE
Rischia di finire nel mirino di qualche cacciatore l’orso che ha valicato il confine nazionale per approdare in Baviera, dove pare abbia fatto incursioni tra le greggi e i pollai della zona, spaventando gli abitanti. Il ministro all’ambiente nel territorio bavarese, Werner Schnappauf, non ha esitato a dare il via libera alla caccia all’orso per timore che possa arrecare danni alle persone, ma le associazioni di tutela animale tedesche sono insorte compatte contro il provvedimento, criticando la decisione di abbattere l’orso senza prima tentare vie non cruente, come anestetizzarlo e riportarlo lontano dai centri abitati.
La popolazione è d’accordo con gli animalisti, non riuscendo a comprendere le motivazioni di un allarme che non ha ragione di esistere; l’orso bruno, tra l’altro, è tornato in Baviera dopo una lunga assenza, perché sono passati circa centosettanta anni dall’ultimo avvistamento in Germania. Anche la Chiesa cattolica si è mossa per difendere l’orso, simbolo del vescovato di Monaco e prediletto anche da papa Benedetto XVI, che essendo bavarese ha scelto il plantigrado per il suo stemma personale. L’Enpa ha contattato alcune associazioni internazionali per dare la propria disponibilità a collaborare per un lieto fine della vicenda, che rischia di finire con un abbattimento motivato solo dal panico. Gli orsi non sono infatti aggressivi con l’uomo se non per difesa, quindi sarebbe certo più opportuno dare chiarimenti alla popolazione su come comportarsi in caso di incontro con questo mammifero, la cui possente mole gli ha causato sempre problemi per la paura che incute. L’Ufficio Fauna selvatica dell’Enpa ha ribadito che la caccia all’orso è totalmente criticabile, essendo l’Ursus arctos un animale “per la cui conservazione la Comunità ha una responsabilità particolare”, come recita l’articolo 1 della Direttiva “Habitat” 92/43/Ce (la norma di riferimento per la tutela di piante, animali e habitat nell’Ue) e soprattutto “per cui gli Stati membri garantiscono la sorveglianza dello stato di conservazione” ai sensi dell’articolo 11 della stessa norma. L’Enpa ricorda infine che l’orso bruno è stato incluso dalla Convenzione di Berna del 1979 nelle “Specie di fauna rigorosamente protette”. |
IL GIORNALE
n. 122 del 25-05-2006
L’orso immigrato ormai è una star
Dopo gli ecologisti anche la Chiesa bavarese lo difende. E un’assicurazione inglese vuol rimborsare i danni agli allevatori
- di Eleonora Barbieri -
Il ricercato speciale ha un'identità ma, per ora, cacciatori e guardie forestali della Baviera devono accontentarsi delle poche tracce lasciate dall'orso italiano lungo la sua incursione oltre confine: una grossa impronta, una decina di pecore azzannate, qualche pollaio in subbuglio.
L'ordine del ministro dell'Ambiente bavarese, Werner Schnappauf è sempre lo stesso: pur di catturarlo, si può anche abbattere. Ma lui è scappato, forse verso il Tirolo - dove vige un'analoga licenza di uccidere - o verso il suo Trentino. Gli esami di laboratorio sembrano confermare che l'orso è proprio un «immigrato»: secondo le prime analisi del Dna si tratterebbe infatti di Jj1, primogenito dei venti cuccioli di Joze, il padre dei venti giovani orsi del Parco dell'Adamello-Brenta. Non solo: Jj1 è il fratello maggiore di Jj2, un animale che l'anno scorso ha fatto parlare di sé a causa del carattere vivace e della passione per le zone di confine austriache. L'orso potrebbe quindi essere sulle tracce del fratello minore o, magari, ha soltanto ereditato dal padre il comportamento anomalo già mostrato da Jj2 che, dopo aver creato il panico l'estate scorsa, da settembre è scomparso: «Potrebbe essere stato abbattuto illegalmente tra l'Alto Adige e la Svizzera», ha spiegato ieri Giorgio Carmignola, vice direttore dell'Ufficio per la caccia e la pesca della provincia autonoma di Bolzano. «L'orso bruno avvistato in Baviera - ha precisato Carmignola - non ha mostrato finora atteggiamenti aggressivi nei confronti dell'uomo», ma tanto clamore fa «una brutta pubblicità» ai suoi colleghi. Infuriate le associazioni animaliste: «Una decisione tipicamente tedesca - ha commentato Hubert Weinzierl, presidente dell'ente di tutela della natura Naturschutzring -: ci rendiamo ridicoli». Ma il presidente bavarese Edmund Stoiber ha difeso l'iniziativa del suo ministro, che considera l'animale pericoloso per l'uomo perché «fuori controllo» anche se, finora, le sue uniche vittime sono state undici pecore. L'orso trentino ha trovato i suoi paladini in Italia, con il neoministro dell'Ambiente Pecoraro Scanio in prima fila: «Lo salveremo - ha promesso -: sicuramente non poteva sapere di aver superato i confini nazionali». Il direttore del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise ha tentato di rassicurare le autorità bavaresi: «Pochi giorni fa, lungo la strada regionale marsicana - ha spiegato Aldo Di Benedetto - una coppia di orsi si è concessa a fotografi e telecamere in assoluta tranquillità. Nel nostro Parco gli orsi sono oggetto di studi, investimenti economici e campagne per la salvaguardia della specie, in Germania ci si preoccupa perchè un esemplare visita qualche pollaio». Indignati i cugini britannici, tanto che una compagnia di assicurazioni ha preparato una polizza da un milione di sterline (1,46 milioni di euro) per coprire i danni subiti dai bavaresi: «L'obiettivo è di incoraggiare la gente a non abbattere l'orso - ha spiegato Simon Lance Burgess, direttore della British Insurance -: è uno splendido animale». Intanto anche la diocesi di Monaco è scesa in campo a difesa dell'orso trentino che nei giorni scorsi ha fatto strage di pecore e polli in Baviera e per farlo ha evocato addirittura quello che sarebbe un pellegrinaggio per ottenere la protezione pontificia. |
Animalieanimali 26 MAGGIO 2006 Imponente caccia all’orso su isola estone Anche l'Estonia, come l'Austria e la Germania, è alle prese con un'imponente caccia ad un orso bruno che da settimane intere squadre di cacciatori tentano di catturare - hanno avuto istruzioni di sedare il plantigrado per poi trasportarlo sulla terraferma - ma senza successo. |
IL GAZZETTINO
26 MAGGIO 2006
Animali….
di FAUSTO PAJAR
Non sono tempi da lupi, sono tempi da orsi. Dopo quello trentino che di nome fa «Bruno», avvistato nella terra di Papa Ratzinger, in Baviera e condannato a morte dal governo locale, salvo l'altolà dato da Sua Santità «giù le mani dal mio amico peloso che figura sullo stemma», adesso arriva anche l'avvistamento friulano. Un orso, infatti, è stato visto (alleluja, alleluja) sulle pendici del monte Zoncolan, nei pressi di Ravascletto (Udine), da un gruppo di escursionisti pordenonesi che, verso le 8,30 di ieri. Appena ripresisi dall'emozione - e dal comprensibile spavento - gli escursionisti hanno allertato la vigilanza venatoria della Provincia di Pordenone, la quale, a sua volta, ha segnalato la vicenda all'Ufficio studi faunistici della Regione Friuli Venezia Giulia. L'avvistamento, in particolare - secondo quanto rende noto la Provincia di Pordenone - è stato fatto da un cittadino residente a Zoppola (Pordenone), che si è accorto della presenza del plantigrado sullo Zoncolan, a circa due chilometri dalla vetta, in una zona brulla, lungo la pista da sci. L'uomo, che era insieme ad altre tre persone, ha osservato l'animale ad una distanza di non più di 500 metri, per un breve periodo. Dopodiché l'orso se n'è andato, scomparendo nel fitto del bosco.Intanto l'orso del Papa che scorazza in Baviera, potrebbe avere varcato la «frontiera» con l'Austria e trovarsi attualmente in Tirolo. Definizione ovviamente inpropria perché gli orsi, comportandosi - come sempre - meglio degli uomini, non hanno frontiere. Un cacciatore tirolese ha raccontato di avere visto nel bosco di Kufstein, un orso bruno la cui descrizione combacia con quella dell'animale descritto come «Bruno», il terribile mostro delle Alpi. Ma non fatemi ridere. |
IL GIORNO
27/05/06
LA FUGA
Paura per l'orso Ji1: "Forse ucciso dai bracconieri"
Berlino - Forse è stato già abbattuto da cacciatori di frodo l'orso italiano che ha sconfinato dal Trentino all'Austria fino ad arrivare in Germania. Lo sostiene il tabloid berlinese 'B.Z.': la tesi si basa sull'assenza di orme e di escrementi sul terreno, nonchè sulla constatazione che da lunedì nessun animale è stato ucciso da 'Ji1' per nutrirsi. Oltretutto il plantigrado non era disturbato dalla presenza umana.
Il giornale ritiene possibile che cacciatori di frodo abbiano ucciso l'animale per conservare come un trofeo la testa, la pelle e gli artigli. Manfred Woelfl, incaricato dal governo bavarese di seguire da vicino gli sviluppi del caso, ha detto di non poter escludere l'ipotesi.
Venerdì un cacciatore di Kufstein, in Tirolo, a un centinaio di chilometri a sud da Garmisch-Partenkirchen, dove l'orso era stato avvistato lunedì sera, ha raccontato di averlo incontrato il giorno prima.
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Animalieanimali 29 MAGGIO 2006 Orso in Germania forse ucciso ma incursioni plantigradi continuano
Trento - Da quando e' sconfinato in Baviera e ha razziato ovili e pollai, l'orso trentino e' diventato una celebrita': dopo la decisione delle autorita' tedesche di abbatterlo e la reazione sdegnata degli animalisti di tutta Europa, l'improvviso silenzio degli ultimi giorni fa temere che il plantigrado sia stato ucciso da cacciatori di frodo. |
LIBERO
31 MAGGIO 2006 L’orso italiano è cattivo. L’ultima accusa tedesca
È veramente " italiano", come hanno dimostrato le analisi genetiche, l'orso soprannominato Bruno che è arrivato fino in Germania dal Trentino Alto Adige. Le analisi, condotte in Italia, sui peli dell'animale, sono state confrontate con il patrimonio genetico disponi bile ed è stato accertato che si tratta di Jj1, figlio di Jurka e Jose ( dalle iniziali dei nomi dei genitori il nome del figlio). « Sia l'orsa madre sia Jj2, il fratello di Jj1, si erano già mostrati privi di rispetto nei confronti degli insediamenti umani » , ha detto ieri il ministro dell'ambiente bavarese Roland Eichhorn. La scoperta della parentela con Jurka spiega quindi il comportamento di Jj1: « L'orso è stato allevato male dalla madre ha detto il ministro e non si può fare nulla contro le sue abitudini » . In varie occasioni si è cercato di addestrare la madre a non avvicinarsi all'uomo; le vennero anche sparate addosso pallottole di gomma, ma neppure questo pare abbia giovato alla sua educazione. Tra gli insegna menti di" mamma orsa" c'è anche quello di non tornare mai sul luogo dove ha sbranato un animale; è quindi molto difficile individuare dove si trovi ora Bruno Jj1. Intanto, gli ambientalisti tedeschi hanno piazzato varie trappole per catturare l'orso, senza causargli danni, e trasferirlo in un'area protetta: prima che qualcuno lo trasformi in un trofeo di caccia.
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IL GIORNALE
n. 127 del 31-05-2006
«Quell’orso è pericoloso: va ucciso»
da Roma
L'orso bruno che ha seminato il panico in Baviera è italiano, si chiama Jj1 ed è figlio di un'orsa slovena importata per il progetto di ripopolamento dell'Adamello Brenta, anche lei con problemi comportamentali, e di Joze, il padre di tutti i giovani orsi del Trentino (venti cuccioli). Lo confermano i test del Dna, scrive il tabloid Bild.
Ma il Land tedesco della Baviera, dove Jj1 ha azzannato una dozzina tra pecore e galline, non intende revocare la discussa ordinanza di abbatterlo a vista, come ha ricordato ieri il ministro regionale Werner Schnappauf. La misura, fortemente contestata dai gruppi animalisti, è stata adottata la settimana scorsa, dopo che Jj1 ha fatto la sua apparizione Garmisch-Partenkirchen, guadagnandosi il recordi di «primo orso a rimettere zampa in Germania dopo 170 anni». Schnappauf ha difeso la sua decisione, affermando a N24 tv che l'orso ha problemi comportamentali. Secondo le analisi del Dna, eseguite sui peli dell'animale, si tratta di Jj1, figlio di Joze e Jurka (da cui il nome, dalle iniziali di mamma e papà), ha precisato il portavoce del ministero bavarese, Roland Eichhorn.
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IL SECOLO XIX
03/06/2006
Nei Pirenei liberato un quarto orso gli allevatori protestano: li uccideremo
paura per i greggi Tolosa - Le autorità francesi hanno liberato ieri nei Pirenei un quarto orso bruno, ignorando le crescenti proteste degli allevatori locali che temono che gli animali possano attaccare i loro greggi. Nelle scorse settimane, tre femmine di plantigradi originarie della Slovenia erano state liberate sulle montagne che delimitano il confine tra Francia e Spagna e nelle prime ore di ieri è toccato a un maschio riacquistare la libertà in un luogo segreto. «Si trattava di un maschio di quattro anni del peso di circa 80 chili che era stato soprannominato Balou», ha spiegato un amministratore locale. In tutto altri cinque orsi dovranno essere liberati prima dell'estate in base ad un programma pan-europeo di salvaguardia delle speci a rischio di estinzione. Il piano ha provocato violente reazioni da parte degli allevatori locali che hanno accolto con rabbia la notizia di una nuova liberazione. «Questa è una provocazione. Spero che non ci saranno forme di violenza, ma temo che potrebbero esserci», ha dichiarato ieri il pastore Francis Ader all'emittente televisiva Tf1. Alcuni allevatori hanno avvisato che gli orsi verranno abbattuti se il governo non provvederà a toglierlli dal bosco. Si stima che tra i 14 e i 18 orsi bruni si trovino liberi nei Pirenei, ma secondo il Wwf i plantigradi non recano danni ai greggi. Secondo uno studio sarebbero responsabili della morte di meno dell'uno per cento delle pecore che muoiono ogni anno nelle zone di montagna. Intanto in Austria e Germania proseguono le ricerche di "Bruno" l'orso che nei giorni scorsi ha spaventato la Baviera al punto che gli amministratori locali hanno decretato la "licenza di ucciderlo". |
IL GAZZETTINO DI NORD EST
Domenica, 4 Giugno 2006
Udine
L'orso bruno non è più un problema ... Udine L'orso bruno non è più un problema tecnico-biologico, è diventato una questione politico-sociale. Come per tutti i programmi di salvaguardia dei grandi carnivori (lupo, lince, ma anche leone, leopardo, coccodrillo) il nodo non è rappresentato dalle tecniche di reintroduzione o di conservazione, dalla conoscenza della biologia e dell'etologia degli animali, ma dal grado di impatto e accettazione che può avere con le popolazioni umane che ne condividono il territorio. In Trentino Alto Adige e in Friuli Venezia Giulia stiamo assistendo a due modi diversi di gestire la presenza dell'orso, forse uno degli animali più problematici, con il lupo, della fauna alpina. Nell'estremo oriente d'Italia gli orsi sono ricomparsi (dopo essersi estinti agli inizi del XX secolo) da una quindicina d'anni naturalmente, con l'espansione della popolazione slovena verso nord e ovest. Hanno trovato condizioni ideali nello spopolamento della montagna friulana, non hanno dovuto cambiare di molto le abitudini e la "cultura" acquisita del territorio, peraltro molto simile a quella d'origine. Diffidenti per natura, con un rapporto con l'uomo ormai consolidato, non hanno creato grandi problemi in Friuli Venezia Giulia, che, anzi, li ha accolti come un arricchimento della propria fauna, un richiamo e una promozione ulteriore per le sue bellezze naturali. E' stata varata immediatamente una legge regionale per rifondere ogni danno causato, specialmente alle attività agricole e agli allevamenti. E dopo un paio d'anni di esplosione dei risarcimenti, dovuto all'inesperienza dei giovani esemplari che arrivavano in regione, le richieste di danni sono calate fino a scomparire nell'ultimo anno. Per contro è cresciuto il numero degli orsi presenti e, di pari passo, avvistamenti e "percezione" dell'animale nella popolazione, non solo della montagna. In Trentino Alto Adige si partiva da una situazione completamente diversa. L'antropizzazione aveva ridotto la popolazione dei plantigradi a livelli minimi di sopravvivenza. Praticamente l'orso trentino era sulla via di una sicura estinzione. I pochi esemplari presenti mostravano segni tangibili di deriva genetica e non si riproducevano più. Il Parco nazionale Adamello Brenta ha così varato un piano di rinsanguamento immettendo orsi provenienti dalla Slovenia. Un progetto tecnicamente ineccepibile, condotto con grande professionalità e rigore scientifico, ma forse trascurando uno studio approfondito dell'impatto con le popolazioni umane. L'orso, infatti non è un animale territoriale, non si può pretendere che si fermi in un posto, per quanto adatto (o adattato) sia alla sua vita. Semplicemente l'orso va dove gli pare, superando ogni tipo di ostacolo vero o presunto (dagli uomini). Specialmente nel caso di esemplari catturati a centinaia di chilometri di distanza, in contesti differenti e in situazioni ambientali e umane diverse. Era utopia, insomma, pretendere che gli orsi sloveni rimanessero entro confini sicuri, assistiti e protetti dal personale del parco. In Friuli Venezia Giulia c'è stata una grande mobilitazione delle associazioni ambientaliste e delle istituzioni, con il determinante aiuto dei cacciatori e degli agricoltori. Si è raggiunto un vasto consenso e simpatia nei confronti dell'orso. Il quale ha fatto di tutto per... scomparire, lasciando solo segni di presenza e qualche avvistamento (anche se a stretto contatto con gli abitati). In Trentino non c'è stato tempo per creare questo consenso, anzi, l'iniziativa partita dall'ente parco è stata percepita come l'ennesimo vincolo o imposizione delle aree protette, trovando ostilità e diffidenza nella popolazione residente. Gli animali, poi, viceversa, hanno fatto di tutto per mettersi in mostra, facendo quello che sanno fare, predare. E' sintomatico l'atteggiamento che hanno avuto Germania e Austria in questo senso. Nella prima nazione l'orso Bruno emigrato dal Trentino è stato accolto con la richiesta di ucciderlo per alcune pecore dilaniate. In Austria, prevedendo la ricolonizzazione, è stato creato un movimento di opinione pubblica favorevole, con tanto di "Avvocato dell'orso" che si è posto come mediatore fra le esigenze di contadini e allevatori (e non solo) e quello degli animali. Morale: concertazine e consenso sono fondamentali anche nei rapporti con gli animali. Umberto Sarcinelli |
VIRGILIO
ORSO BRUNO/ TIROLO REVOCA LICENZA UCCIDERE, MA JJ1 NON SI TROVA
Austria ricorre a cani speciali; Baviera mantiene ordinanza
Roma, 3 giu. (Apcom) - Il Tirolo ha deciso di revocare il permesso di sparare a vista a "Jj1", l'orso bruno che dal Parco dell'Adamello-Brenta, in Trentino, è fuggito in Baviera qualche settimana fa, dove ha seminato il panico tra stalle e pollai. Lo rivela il quotidiano berlinese Bz, nella sua edizione on-line.
"E' la salvezza per Jj1 - scrive Bz, precisando - almeno fino a quando resterà in Tirolo dove la licenza di uccidere è stata revocata". L'esponente della giunta regionale con delega all'Ambiente, Anton Steixner, ha annunciato che l'Austria vuole diventare "amica degli orsi", si dichiara a favore delle visite di questi plantigradi e vuole aderire al piano di gestione degli orsi del Wwf. L'associazione per la protezione degli animali, spiega chiaramente come comportarsi con gli orsi: invece di uccidere Jj1, cani da caccia speciali finlandesi staneranno l'animale che sarà poi catturato. Ma se "Jj1" rimette piede in Baviera rischia la vita. Nel Land meridionale tedesco, le autorità mantengono infatti l'ordinanza di sparargli a vista. Intanto dell'orso, figlio di Jurka, un'orsa slovena importata per il progetto di ripopolamento dell'Adamello Brenta, e di Joze, il padre di tutti i giovani orsi del Trentino (venti cuccioli), da cui il nome "Jj1", non si hanno tracce da giorni. |
LA PROVINCIA DI LECCO
03/06/2006
avvistato anche un lupo Il caso dell'orso Bruno: perse le tracce in Austria
BOLZANO - Mentre per ora si sono perse in Austria le tracce dell'orso proveniente dal parco naturale Trentino dell'Adamello Brenta che vaga da alcuni giorni tra la Baviera e l'Austria, si accresce il numero degli interventi di chi vorrebbe salvargli la vita dopo la licenza di ucciderlo rilasciata dalle autorità regionale tirolesi. In Alto Adige, intanto, si parla di un lupo che sarebbe arrivato dalla vicina Svizzera. L'orso, chiamato affettuosamente Bruno dai media che lo seguono passo per passo in tutto l'arco alpino, ultimamente è stato avvistato alcune volte nella zona di Reutte, sui monti del Tirolo non distante dalla Baviera, ma da alcuni giorni non ha dato notizie si sè, nonostante le esche che sono state lasciate sul terreno nel tentativo di scovarlo. A determinare il cambiamento di itinerario del plantigrado con tutta probabilità è stato il brusco abbassamento della temperatura degli ultimi giorni con la caduta anche di alcuni fiocchi di neve che potrebbero avere convinto Bruno a scendere un poco a valle alla ricerca dei vegetali dei quali è ghiotto e che in questa stagione, dopo alcune scorpacciate di carne al risveglio dal letargo invernale, costituiscono gran parte della sua dieta alimentare. In Austria intanto ferve il dibattito sulla licenza di uccidere disposta dalle autorità regionali, impenserite per i rischi che correrebbero gli abitanti dei paesini di montagna per la presenza del plantigrado. Dopo il Wwf si è fatta avanti anche la locale associazione animalista "Quattrozampe" che ha proposto, in caso di necessità, di far riparare a proprie spese l'orso in un zona di tutela nei boschi della Baviera. Anche il ministro regionale tirolese all'agricoltura Anton Steixner ha spezzato una lancia favore di Bruno, ipotizzando il ritiro della disposizione. Nel frattempo, si è scoperto che l'orso Bruno è veramente "italiano", come hanno dimostrato le analisi genetiche. Le analisi condotte in Italia sui peli dell'orso vagabondo sono stati confrontati con il patrimonio genetico disponibile ed è stato così accertato che si tratta di JJ1, figlio di Jurka. Le analisi compiute dall'ente per la caccia e la pesca del Sudtirolo hanno confermato che Jj1 proviene dal progetto di reinsediamento degli orsi nel parco naturale del Brenta sull'Adamello. Anche Jj2 lo scorso anno si era mosso in esplorazione ed era stato avvistato in Svizzera e nel Tirolo austriaco, e per questo l'orso arrivato quest'anno in Baviera dall'Austria era stato preso erroneamente per Jj2. Una prima analisi genetica aveva escluso però questa possibilità e solo ora è stato possibile accertare che si tratta del primo figlio nato dall'accoppiamento tra Jurka e Jose, due orsi che attraverso le iniziali dei loro nomi hanno trasmesso a Jj1 e Jj2 sia le lettere dell'alfabeto sia il numero d'ordine. Bruno in Baviera ha sbranato alcune pecore ed ha fatto irruzione in un pollaio recintato ed in alcuni alveari per saccheggiare le arnie. Per questo era stato giudicato pericoloso anche per gli umani, al punto che il ministro dell'Ambiente della Baviera gli aveva tolto la protezione dandolo alla mercè dei cacciatori. Qualcosa deve avere fiutato anche Jj1, che a quel punto ha pensato bene di riprendere la strada da dove era venuto ed ora è stato avvistato in Austria, alcune decine di km lontano dal confine tedesco.
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IL GAZZETTINO
5 GIUGNO 2006 Germania: l’orso bruno è riapparso in Baviera
GERMANIA L'orso «Bruno» è riapparso in Baviera Continua la saga dell'orso «Bruno», com'è stato chiamato il plantigrado proveniente dal Trentino. L'orso, identificato anche con la sigla JJ1, è infatti ricomparso in Baviera, presso Garmisch Partenkirchen, dove ha sbranato tre pecore ne ha ferite altre tre oltre ad una capra e poi è nuovamente sparito. Sulle sue tracce
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IL GAZZETTINO DI UDINE
5 GIUGNO 2006 Orsi che visitano tranquillamente i paesi di notte, con… Orsi che visitano tranquillamente i paesi, di notte, con grande discrezione, in verità, senza farsi vedere. Orsi che se ne vanno a spasso per le valli creando timori e polemiche, come ha fatto Bruno, il plantigrado che dal parco dell'Adamello Brenta ha raggiunto
Umberto Sarcinelli
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GAZZETTA DEL SUD 6 GIUGNO 2006 L'orso Bruno in Baviera fa colazione con tre pecore
ROMA – L'orso bruno, che si aggira sul confine tra l'Austria e la Germania meridionale, ieri mattina ha sbranato tre pecore in Baviera. L'orso, che pesa sui 200 kg, chiamato da tutti ormai «Bruno», ha ucciso i tre animali che pascolavano su un prato del comune di Lautersee, in provincia di Garmisch-Partenkirchen. Lo ha reso noto ieri un portavoce del ministero regionale dell'Ambiente a Monaco di Baviera. «Le tracce dell'orso sono state identificate oltre ogni dubbio», ha detto il portavoce Roland Eichhorn, secondo il quale l'orso resta un «problema» e per questo nei giorni scorsi era stato permesso di abbatterlo. Il plantigrado proveniente dal Parco trentino Adamello-Brenta era arrivato la prima volta in Germania il 20 maggio scorso attraverso l'Austria. Due giorni fa aveva annunciato il suo arrivo nella zona di Garmisch-Partenkirchen sbranando le prime tre pecore, ieri mattina per «colazione» ha fatto il bis portando il totale a sei pecore uccise. (f.m.)
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IL TEMPO (MOLISE)
giovedì 8 giugno 2006
A tu per tu con Gemma
Ha anche posato per le foto ricordo alzandosi sulle zampe SAN SEBASTIANO L’orsa è stata avvicinata da tre persone del posto
di FERDINANDO MERCURI
SAN SEBASTIANO DEI MARSI (L'Aquila) — Se la spassa l’orsa Gemma, indisturbata lungo la Valle del Giovenco, facendo qua e là qualche puntatina nei vari pollai. Ignara del fatto che ad un suo collega plantigrado JJ1 (così è stato freddamente chiamato) potrebbe capitare qualcosa di grave. Infatti JJ1 (dal Parco nazionale d’Abruzzo ribattezzato, invece, Bruno) corre seri pericoli dopo una sua ennesima scorribanda in alcuni allevamenti della Baviera. Dopo i polli ora il plantigrado in terra tedesca ha preso d’assalto alcuni allevamenti, uccidendo diversi agnelli ed altre bestie e mandando su tutte le furie gli allevatori locali, che non sanno proprio come fare per tenere a bada il bestione. Ed è di ieri la notizia, diffusa anche da una televisione tedesca, che si attende ora l’arrivo di "cani anti-orso” dalla lontana Finlandia, visto che finora il plantigrado bavarese ha eluso le trappole installate per la sua cattura. Altro che i nostri bravi cani pastori, impiegati da sempre nella guardia delle greggi nel Parco nazionale d’Abruzzo! E il fatto che tiene ancora in apprensione gli stessi dirigenti del Pnalm e le varie associazioni animaliste (che hanno fatto sentire a più riprese la loro voce come gli Amici dell’Orso Bernardo di San Sebastiano) è la corsa contro il tempo che si è scatenata in Baviera. Non è stato, infatti, come riportano anche alcuni giornali della Germania, ritirato il "placet” agli allevatori che potrebbero farsi giustizia da soli in caso di avvistamento dell’orso. Intanto è stato acclarato dagli esperti tedeschi, attraverso l’estrazione del dna dai peli e dagli escrementi, che JJ1 è figlio di una coppia di plantigradi del Parco naturale dell’Adamello-Brenta in Trentino. Tutta altra storia, invece, per gli orsi nostrani. E’ di sabato scorso un incontro ravvicinato con l’orsa Gemma fatto da tre persone di San Sebastiano dei Marsi. L’orsa era stata vista avvicinarsi nell’immediata periferia del paese ed allora subito è scattato il monitoraggio. Scomparsa alla vista per una buona mezz’ora, Gemma si è presentata a non più di dieci metri dai tre osservatori. E tra questi una donna, che si era intanto rifugiata (a scanso di equivoci) dentro una macchina. L’animale, per nulla intimorito, si è prima alzato su due zampe, ha posato per qualche foto e poi ha ripreso la via dei campi fino a guadare di nuovo il fiume Giovenco per rientrare nel bosco. Alla prossima tranquilla scorribanda
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http://bz.berlin1.de/aktuell/news/060608/baer.html
Diese Hunde sollen unseren Bären hetzen B.Z. NEWS Sie sollen die Geheimwaffe in Sachen Problembär sein: Karelische Bärenhunde. Vier finnische Bärenfänger sollen noch diese Woche die Fährte von "JJ1"aufnehmen. dessen letzte Beute ein paar Stallhasen waren. Kosten des Einsatzes: 25 000 Euro. Die Hunde kommen aus dem finnisch-russischen Grenzgebiet. Sie sind klein, absolut furchtlos und lieben die Jagd. Wenn sie einen Bären aufspüren, bellen sie und warten, bis der Jäger kommt. TRADUZIONE B.Z. NEWS Questi i cani che devono istigare l'orso
Saranno l'arma segreta per l'orso che crea problemi: I cani Karel da orso. Quattro acchiappaorsi finlandesi dovranno andare questa settimana sulle tracce di "JJ1", il cui ultimo bottino sono stati un paio di conigli presi in una stalla. Costo dell'operazione: 25000 Euro. |
VIRGILIO NOTIZIE
13 GIUGNO 2006
Orso bruno/caccia interrotta, troppo caldo per cani scandinavi
Roma, 13 giu. (Apcom) - Per gli speciali cani scandinavi fatti arrivare appositamente per stanare, senza ucciderlo, Jj1, l'orso bruno fuggito dal parco dell'Adamello-Brenta, in Trentino, fa troppo caldo e la caccia, poco dopo essere iniziata, è stata subito interrotta: lo scrive il quotidiano tedesco "Bild". E così "Bruno" l'ha scampata un'altra volta, lui che da inizio maggio vagabonda lungo il confine austro-tedesco seminando il panico tra stalle e pollai. Alle prime luci del giorno i cacciatori finlandesi si sono messi alla ricerca del plantigrado ribelle e verso le 9 del mattino, con l'aiuto di speciali cani scandinavi (Peni, Jeppe, Raiku, Jimi e Atte), si trovavano sulle sue tracce, ma verso mezzogiorno la caccia è stata interrotta per il troppo caldo, scrive Bild. Intanto, ieri sera, due escursionisti affermano di aver visto l'animale vicino ai monti Karwendel, nelle Prealpi Bavaresi, tra il Tirolo (Austria) e la Baviera (Germania).
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Animalieanimali
15 GIUGNO 2006
Turista scatta nuova foto a Jj1, l'orso in fuga Monaco - Un turista tedesco con l'hobby della fotografia, Hans Ulrich Brehm, è riuscito a catturare una nuova immagine di Jj1, l'esemplare di orso bruno fuggito dal parco dell'Adamello Brenta, in Trentino, che da inizio maggio vaga lungo il confine austro-tedesco.
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VIRGILIO NOTIZIE
15 GIUGNO 2006
L'orso più ricercato d'Europa si scontra con auto.
Monaco, 15 giu. (Ap) - L'orso Jj1, un esemplare di orso bruno fuggito dal parco dell'Adamello Brenta, in Trentino, che da inizio maggio vaga lungo il confine austro-tedesco, è stato investito da un'automobile in Baviera. Secondo il Wwf potrebbe essere rimasto leggermente ferito, sull'auto non sono state rilevate tracce di sangue. L'autombilista stava percorrendo ieri sera verso le 22.45 una strada nei pressi di Sylvenstein-Stausees. Dopo l'impatto l'animale sarebbe fuggito nella macchia. Nel frattempo le squadre speciali accompagnate da cinque cani finlandesi hanno ripreso la caccia a Jj1. L'animale era stato intravisto l'altro ieri verso le 20.30 su un pascolo di montagna in Tirolo ed era anche stato fotografato.
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IL GAZZETTINO
16 GIUGNO 2006
Urtato da un’auto, l’orso “Bruno” riappare e poi si dilegua di nuovo
BERLINO - L'imprendibile ed imprevedibile orso «Bruno», all'anagrafe Jj1, è scomparso di nuovo nel folto dei boschi al confine tra Germania e Austria dopo essere riapparso ed essere rimasto coinvolto mercoledì notte in un incidente stradale in Baviera. «Non sembra che l'animale sia rimasto ferito in maniera così grave - ha detto l'incaricato bavarese per la vicenda, Manfred Woelfl - da dover modificare il suo comportamento». Un automobilista austriaco ha riferito alla polizia di avere urtato con la sua vettura un orso in riva al bacino di raccolta idrica Sylvenstein, nei pressi di Bad Toelz: l'animale era uscito dall'acqua e voleva attraversare la strada, ma dopo l'urto si è rifugiato subito tra gli alberi. Secondo le autorità si trattava sicuramente di «Bruno», il plantigrado proveniente da un parco in Trentino e che da settimane erra sui due lati del confine austro-tedesco. La segnalazione ha provocato l'immediato arrivo della polizia con i cani , però l'orso, come le altre volte ha fatto perdere le proprie tracce passando per l'acqua.
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TICINO ONLINE
17 GIUGNO 2006
Germania: orso bruno Ji1 avvistato vicino caffè
BERLINO - L'orso bruno Jj1, che vagabonda da un mese al confine tra Germania e Austria dove è arrivato dal Trentino, è stato avvistato la notte scorsa nei pressi di un bar a Kochel am See, in Baviera (Germania meridionale).In precedenza, secondo quanto ha reso noto un portavoce del ministero regionale dell'Ambiente a Monaco di Baviera, era stato avvistato da un uomo che ha subito chiamato la polizia.Nelle ultime ore il plantigrado - braccato da giorni da squadre che si avvalgono anche di cani finlandesi addestrati alla caccia all' orso e di un veterinario armato di un fucile che spara siringhe di sonnifero - ha ucciso un coniglio ed un porcellino d'India, prima di far manbassa di miele in un alveare.Secondo Alfred Mennekes, del direttivo dell'associazione dei veterinari tedeschi, il clima umido per le piogge dei giorni scorsi è l'ideale per la caccia, anche se, non essendo aperta la stagione venatoria, i cani non sono in buone condizioni fisiche e dopo un paio di ore non ce la fanno più. "'E' come far correre i diecimila metri a uno che non è allenato" ha detto Mennekes.Anche per questo - ha aggiunto il veterinario e appassionato cacciatore - è stato necessario far arrivare dalla Finlandia i cani da caccia all'alce, addestrati per trovare l'orso. "I cani in Germania, dove da 170 anni l'orso era estinto - ha spiegato Mennekes - non sono più in grado di individuare l'odore dell' orso, che non conoscono".
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IL GAZZETTINO DI UDINE 19 GIUGNO 2006 L’orso è un animale da proteggere, ma fino a un certo punto…
L'orso è un animale da proteggere, ma fino a un certo punto. Quel certo punto è quando l'animale, alla ricerca di cibo, interferisce con l'uomo, specialmente se quest'ultimo ha smarrito ogni cognizione di convivenza con specie "pericolose". Gli orsi stanno ritornando sulle Alpi. Naturalmente da sud est, espandendosi dalle foreste slovene di Kocevje verso il Friuli Venezia Giulia, già "colonizzato" e
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animalieanimali
20 giugno 2006
Trento
L'orso in "trasferta" semina il panico in Austria e Baviera. L'orso trentino che sta scorrazzando tra Austria e Germania, chiamato 'Jj1', rischia di portare scompiglio anche nelle casse dell'amministrazione austriaca. Ammonta infatti a ben 100 mila euro lo sforzo finanziario austriaco previsto per catturare il plantigrado trentino. Secondo quanto ha fatto sapere l'agenzia austriaca Apa l'orso ha lasciato la Germania sabato notte e ha fatto visita ad un rifugio di montagna in Tirolo ad Ackenkirch nel distretto di Schwaz. L'orso ha distrutto una palizzata in legno terrorizzando una mandria di mucche che sono fuggite facendo un gran baccano. La polizia che ha fatto i rilievi non ha potuto far altro che fare il conto dei danni provocati da JJ1 ed allertare la protezione animali, che ora comincia a guardare con preoccupazione alle incursioni dell'orso trentino, il quale dimostra di non avere piu' paura delle persone. In questi giorni, infatti, a piu' riprese Jj1 si e' avvicinato ai paesi e alle case sia in Germania che in Austria, dove non si e' piu' molto abituati alla sua presenza per la scomparsa da 170 anni degli orsi dalla Baviera. Il plantigrado prima ha provocato un incidente con una macchina, poi e' fuggito ai cani che gli stanno dando la caccia facendo un salto in un lago artificiale, infine ha cercato rifugio in un centro di cura a Kochel am See sotto gli occhi di numerose persone che lo hanno osservato nei suoi spostamenti. Anche i cani inviati dalla Finlandia per dare la caccia all'orso fino ad oggi non hanno avuto fortuna, JJ1 e' riuscito a beffare anche loro, piu' esperti di quelli tedeschi a fiutare la presenza di plantigradi. |
Animalieanimali
22 GIUGNO 2006
Orsa in calore per catturare Jji Vagante fra Trentino, Tirolo e Baviera Il giovane orso Jj1, che da un mese compie scorribande sulle Alpi bavaresi, ha lasciato
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VIRGILIO NOTIZIE
22 GIUGNO 2006
Orso bruno sfugge ancora ai cani, oggi è a Kufstein
Roma, 22 giu. (Apcom) - L'orso trentino continua a farla franca. Anche ieri Jj1, l'esemplare di orso bruno che da inizio maggio vaga lungo il confine austro-tedesco, è sfuggito ai speciali cani finlandesi addestrati a fiutare i plantigradi. L'animale è stato oggi nuovamente avvistato nel Tirolo austriaco, nei pressi di Kufstein, nota località di villeggiatura sulla destra dell'Inn, al confine con la Germania e ai piedi del Kaisergebirge. I cacciatori gli stanno alle calcagna, secondo il quotidiano austriaco "Kleine Zeitung". Alle 8.10 di oggi "Bruno" è stato visto nell'area Pendling, a circa 30 metri di distanza. "L'animale sta facendo ritorno verso Brandenberg, dove ha già gironzolato ieri", secondo le autorità tirolesi.
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ALICE
24/06/06
ORSO BRUNO/ BAVIERA INGAGGIA SQUADRA CACCIATORI PER UCCIDERE JJ1
Roma, 24 giu.(Apcom) - Dalla settimana prossima le autorità bavaresi hanno deciso di reintrodurre il permesso di sparare a vista a "Bruno", alias Jj1, l'orso trentino che da inizio maggio vaga indisturbato lungo il confine austro-tedesco, dopo che la caccia del team finlandese, composto da cani addestrati a fiutare il plantigrado, è tornata a casa a mani vuote. Lo scrive oggi il quotidiano "Die Welt", nella sua edizione on-line.
La decisione è stata resa nota oggi dal ministero bavarese dell'Ambiente e dal governo tirolese. La licenza di uccidere sarà valida a partire da lunedì in Tirolo, in Austria, da martedì in Baviera. Il Land meridionale tedesco sta programmando inoltre di ingaggiare una squadra di cacciatori nel caso in cui l'orso venisse avvistato. "La sperimenteremo la prossima settimana", ha confermato il sottosegretario all'Ambiente bavarese Otmar Bernhard (CSU). Il ministro della Foresta del Tirolo, Anton Steixner, ha sottolineato invece che in Austria non ci sarà nessuna caccia attiva o persecuzione contro Jj1: "Non vogliamo creare questo genere di gruppi di caccia". Ma la dichiarazione di Steixner non è poi così benevola, visto che affida ai cacciatori esperti che s'imbattessero nell'orso l'infausto compito di "stenderlo in modo rapido e indolore".
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LA REPUBBLICA
24/06/06
Proveniente dal Trentino e sconfinato in Austria e in Germania,
è scampato all'ultimo tentativo di cattura. Ora rischia la vita
Ormai è caccia all'orso Bruno
In Tirolo deciso l'abbattimento
BOLZANO - Abbandonato da tutti, perfino dal Wwf, e in fuga per salvarsi la vita. "Bruno", l'orso che da tempo si aggira sul confine fra Tirolo e Baviera, ha ricevuto la sua sentenza di condanna dalle autorità tirolesi dopo l'ultimo tentativo di cattura: dovrà essere abbattuto.
La squadra di esperti, con tanto di cani finlandesi appositamente addestrati, è tornata "molto demoralizzata", come raccontano i testimoni che li hanno visti rientrare, dalla spedizione di cattura dell'animale. Tanti avvistamenti, qualche tentativo di avvicinamento, molte le tracce lasciate da Bruno, ma nessuna cattura. Nella zona in cui si aggira l'orso sono anche state rinvenute delle carcasse di pecore sbranate. Dopo questi ultimi eventi l'assessore tirolese Anton Steixner ha comunicato la decisione: "L'orso rappresenta un grande pericolo per l'uomo e gli animali. La sicurezza va prima di tutto". Nessuna speranza dunque per "Bruno", tornato ad essere solo una sigla: JJ1, la vittima della battuta di caccia che inizierà lunedì in Tirolo e martedì in Baviera. Tuttavia Bruno sembra aver fiutato il pericolo e l'istinto lo ha guidato altrove, facendo perdere le sue tracce. L'orso Bruno, animale di tre anni, proviene dal Trentino e, dopo essere sconfinato in Austria - dove ha creato problemi soprattutto agli allevatori locali - è arrivato in Germania, dove questa specie non faceva la sua comparsa da 170 anni. C'era stata anche la notizia data dal giornale tedesco Bild, secondo il quale l'animale era stato ucciso da un cacciatore di frodo. Ma poi era seguito un altro avvistamento. Adesso lo braccano per ucciderlo.
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LIBERO
25 GIUGNO 2006
ORDINE DI SPARARE A VISTA SULL'ORSO " BRUNO"
Ordine di sparare a vista su Bruno, l'orso che ha sconfinato dal Trentino e che da più di un mese scorazza tra il Tirolo e la Baviera. La decisione è stata presa dopo che per 10 giorni una squadra di cacciatori assistiti da veterinari austriaci e da 5 cani da caccia finlandesi non è riuscita a catturare il plantigrade. Gli esperti hanno stabilito che Bruno si è avvicinato troppo alle case e potrebbe attaccare l'uomo. « La sicurezza delle persone deve avere la priorità » , ha stabilito l'assessore all'Ambiente del Tirolo
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l'inizio
della storia di Bruno
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