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Carissimi
amici, |
Prof. On. Gianni Tamino:
Considerazioni
sulla proposta di legge 2157 di Della Vedova
09.07.2007
Sinceramente pensavo che non saremmo
arrivati a perdere del tempo prezioso in diatribe ormai
superate sull’opportunità o meno di essere parte attiva
in una proposta di legge che legittima la vivisezione,
metodo scientificamente sbagliato (un errore
metodologico, come ci ha insegnato Pietro Croce).
Ho espresso questo dubbio fin dall'inizio
del tavolo proposto a suo tempo dall'onorevole Schmidt:
ho partecipato ad una sola riunione, nella quale era ben
chiaro che, per quella strada, avremmo permesso ai vari
Garattini e a Farmindustria di continuare ad utilizzare
animali col consenso di associazioni animaliste.
Questo è il motivo per cui in quasi dieci
anni di attività alla Camera dei Deputati non ho mai
presentato una proposta di regolamentazione della
sperimentazione animale, ma solo una proposta sulla
sperimentazione umana e un'altra sull’obiezione di
coscienza alla sperimentazione animale (ripresentata con
successo nella legislatura successiva da Stefano Apuzzo).
Avevo invece firmato la proposta Fiandrotti, totalmente
abolizionista, corrispondente all'attuale proposta dell'on.
Zanella.
Anche al Parlamento Europeo mi sono
sempre battuto, sia nell'Intergruppo sugli animali, sia
nella Commissione Ambiente, per l'abolizione della
vivisezione, a partire dall'attuazione della Direttiva
che elimina la sperimentazione sugli animali nella
produzione di cosmetici (il fallimento dell'obiettivo
finora è stato determinato da governi sensibili alle
industrie chimico-farmaceutiche, ma dal 2009, se non vi
saranno ulteriori proroghe, il divieto entrerà in vigore
anche in assenza di metodi alternativi validati).
La logica della proposta Schmidt, ora
Della Vedova, è quella delle 3R, da sempre caldeggiata
dai vivisezionisti. Da questo punto di vista condivido
quanto affermava Marina Berati nel 2001 (tratto da
www.novivisezione.org):
“Il concetto di alternativa
alla sperimentazione animale risale alla definizione
elaborata da Russel e Burch nel 1959 e comunemente
definita delle 3R: Refinement (Raffinamento), Reduction
(Riduzione) Replacement (Rimpiazzamento).
Con Raffinamento si intende il
miglioramento delle tecniche sperimentali, compiute pur
sempre su animali, in modo da ridurre la loro
sofferenza; in alcuni casi, si cerca di usare animali
filogeneticamente meno evoluti; con Riduzione si intende
la riduzione del numero di animali usati, o l'aumento di
informazioni ottenute con lo stesso numero di animali;
con Rimpiazzamento si intende la sostituzione
dell'animale con l'utilizzo di metodi alternativi.
Di queste, solo l'ultima "R" è davvero accettabile: da un punto di vista scientifico non ha alcun senso continuare a sperimentare sugli animali, cambiando solo il numero di animali, o la specie, e le modalità dell'esperimento. Quanto ricavato sugli animali non sarà applicabile all'uomo. Potrà esserlo o non esserlo, ma lo si saprà solo DOPO aver provato la sostanza in esame sull'uomo. Ed allora sarà troppo tardi, e l'esperimento sugli animali sarà stato del tutto inutile, perché non avrà fornito alcuna informazione. In generale, comunque, quando si parla di "metodi alternativi" si continua ad applicare la regola delle 3-R, e quindi non tutti quelli che sono definiti come "alternativi" sono metodi senza l'uso di animali (vivi o morti)”.
Del resto anche la LAV afferma: “Delle 3
R teorizzate da Russell e Burch, la LAV sostiene solo il
replacement. Ci sono invece organizzazioni che
sostengono anche il refinement ed il reducement”.
Ma purtroppo caldeggiare la proposta
Della Vedova significa appoggiare tutte e tre le R!
Infatti in tutta la
proposta di legge non c'è alcun
aspetto che metta in discussione la validità della
vivisezione, e per questo ha trovato l’appoggio di
chi da sempre sostiene in Italia le 3R, come la
dott.sa Flavia Zucco, che nel 2004 affermava:"L'animale,
però, è un modello che riproduce al meglio la
complessità del nostro organismo. È quindi
importante valutare l'attendibilità che può essere
attribuita a test su cellule e tessuti, proprio in
riferimento alla complessità del corpo umano".
Un simile cedimento alla logica delle
3R avviene proprio mentre la situazione sembra più
favorevole del passato per affermare la fallacia
della sperimentazione animale e quindi per aprire
rilevanti varchi a favore di metodi scientifici
senza l'impiego di animali. Basterà citare
l'articolo apparso sul British Medical Journal
(n.328 del 28 febbraio del 2004) in cui alcuni
studiosi, coordinati da Ian Roberts, in una
recensione sistematica degli esperimenti sugli
animali, concludono che “non si dovrebbero
effettuare nuovi esperimenti su animali fino a
quando non sarà stata valutata la loro validità”.
Oppure le dichiarazioni di Alison Abbott sul numero
del 10 novembre 2005 di Nature: “La maggior parte
dei test su animali sovrastimano o sottostimano la
tossicità, semplicemente non sono in grado di
fornire dati precisi sulla tossicità riferita
all’uomo”, e inoltre:”Le pressioni commerciali e
politiche spingono l’Europa a mettere fine all’uso
della sperimentazione animale in tossicologia. Un
cambiamento che porterà ad una scienza migliore”. Ma
vanno ricordati anche altri articoli recentemente
apparsi in altre prestigiose riviste, come
New Scientist, Scientific
American, Sapere, ecc.
Credo che l'unica via percorribile
dal punto di vista legale sia quella che ci hanno
insegnato Ruesch e Croce: mettere al bando un metodo
mai validato, che non ha basi scientifiche e che ha
favorito non certo la salute dei cittadini ma i
profitti delle aziende farmaceutiche. In tal senso
occorre operare sia verso il governo italiano che
verso le autorità europee. Nel suo programma
elettorale questa coalizione di Governo aveva
scritto: « ..in linea con la normativa comunitaria e
alla luce dei più recenti studi scientifici in
materia, occorre promuovere e favorire la ricerca
effettuata con metodi alternativi all'utilizzo di
animali e progressivamente abolire la ricerca e la
sperimentazione che ne facciano uso»; si tratta di
una proposta, ben più forte della logica delle 3R e
della proposta di legge 2157, da cui chiunque abbia
a cuore l'abolizione della vivisezione dovrebbe
partire, pretendendo il rispetto dell'impegno
assunto alle elezioni dall'attuale maggioranza! Ma
anche a livello europeo è possibile agire almeno
affinché l'ECVAM sia coerente con quanto affermato
sulle pagine di Nature dal suo attuale direttore,
Thomas Hartung, cioè che la sperimentazione sugli
animali non è mai stata validata e che è una
«cattiva scienza». Pertanto, considerata la scadenza
del 2009 per l'eliminazione della vivisezione a
livello dei cosmetici e la necessità di validare
metodi scientifici senza uso di animali, vi sono le
condizioni per un'azione seria per la messa al bando
in ogni settore del metodo vivisezionista.
Questi, a mio avviso, sono argomenti
più che sufficienti per non appoggiare una proposta
voluta da Farmindustria e basata sulle famigerate
3R, come la PdL Della Vedova. Quest’ultima non
sembra avere, neanche nel merito, carattere
migliorativo rispetto alla norma vigente.
Condivido infatti pienamente i vari
documenti firmati, fin dal 2005, dalle Associazioni
Equivita (di cui sono il Presidente), Movimento
Ecologico Nazionale UNA, Animalisti Italiani,
Movimento Antispecista ed ENPA, ai quali rimando per
un'analisi dettagliata del testo e che, in sintesi,
affermano che la proposta :
1) peggiora in maniera evidente e in
diversi aspetti importanti il precedente D.Leg.
116/92;
2) perde l'opportunità storica di dichiarare la necessità di una severa valutazione dei metodi che utilizzano animali;
3) introduce il gravissimo criterio
di silenzio-assenso generalizzato per le
autorizzazioni.
Ma in particolare vorrei soffermarmi
su alcuni presunti miglioramenti della proposta in
questione, cioè la riduzione del numero di animali
da sottoporre a sperimentazione, la riduzione della
loro sofferenza e la loro riabilitazione in rifugi
dopo il trattamento vivisettorio.
Si afferma che bisogna essere
realisti, che non si può proporre l’abolizione della
vivisezione come “vuota dichiarazione di principio”,
che comunque è importante salvare la vita di
migliaia di animali. Ma sulla base di calcoli
approssimati il Movimento Antispecista ha calcolato
che probabilmente il numero di animali che sarebbero
utilizzati in più come conseguenza dell’approvazione
della proposta supererebbe il numero di quelli
salvati dalla stessa (essenzialmente a livello di
didattica); in ogni caso il calcolo, a mio avviso,
va fatto rispetto a quegli animali che si potrebbero
salvare attraverso una adeguata azione per porre al
bando la vivisezione o quanto meno rispetto a quelli
che non verrebbero impiegati con lo sviluppo di
metodi scientifici senza vivisezione.
Per quanto riguarda la riduzione
della sofferenza, siamo in un tipico ambito da 3R.
Comunque non mi sembra che si riducano le sofferenze
prevedendo che: ”Nessun animale può essere impiegato
in più di una procedura che ha provocato forte
dolore o danni durevoli”, testo simile alla norma in
vigore, ma con l’aggiunta peggiorativa: “tranne
quando la procedura successiva è praticata sotto
anestesia generale da cui l’animale non si
risveglia”. In ogni caso mi pare si dimentichi
completamente che la vera sofferenza per gli animali
da laboratorio è la vita di laboratorio, in
condizioni totalmente innaturali e senza vita di
relazione, al di fuori delle caratteristiche
ecologiche ed etologiche della specie.
L’unico aspetto parzialmente positivo
della proposta è forse la maggiore possibilità di
affidare gli animali già sottoposti a vivisezione a
strutture di accoglienza (o rifugi, come previsto
anche dalla legge in vigore), tuttavia è confuso e
farraginoso il meccanismo di affidamento (sono
coinvolte tre diverse figure: veterinario,
responsabile del progetto e responsabile delle
procedure).
Condividere una proposta di legge a
favore della vivisezione solo perché si riduce il
numero di animali impiegati nella didattica (ma
possono crescere in altri settori) e perché c’è
qualche speranza in più che, se restano vivi, siano
affidati a centri di riabilitazione, mi sembra
veramente incredibile! Del resto preoccuparsi dei
rifugi più che della fallacia del metodo è come, a
livello di salute, preoccuparsi delle cure
palliative, senza fare nulla per prevenire le
malattie.
Non può dunque stupire che la
proposta Schmidt, ora Della Vedova, abbia suscitato
l’entusiasmo di Farmindustria, che nel documento
presentato il 16/10/05 all’audizione alla Camera
dichiarò: “È stato cancellato ogni carattere di
eccezionalità all’utilizzo degli animali per fini
scientifici e tecnologici (…) è previsto il silenzio
assenso (…) Farmindustria, pertanto, conferma la
condivisione sui contenuti della pdl Schmidt ed
auspica che sia rapidamente esaminata ed approvata”.
Ed abbia fatto contento il Prof. Silvio Garattini,
direttore dell’Istituto di ricerca Mario Negri, da
sempre difensore accanito della sperimentazione
animale, che, sul Corriere della Sera del 17/12/05,
ha auspicato l’approvazione della proposta di legge
5442, attuale 2157.
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Pdl 2157 Della Vedova sulla
sperimentazione animale: un gravissimo doppio errore
Un errore politico che si somma
all'errore scientifico sul quale da due secoli si basa l'uso
dela sperimentazione animale
Si è svolta ieri, presso la sala stampa della Camera dei Deputati, la conferenza stampa organizzata da: EQUIVITA, ENPA, Animalisti Italiani, Movimento UNA Movimento Antispecista intitolata "Abolizione della vivisezione: il futuro è adesso". Scopo della conferenza: ribadire due importanti rettifiche riguardo alle informazioni diffuse dai promotori della Pdl 2157, far conoscere la proposta di legge sulla sperimentazione animale N° 255, prima firmataria On. Luana Zanella dei Verdi. Ecco le rettifiche: 1. La proposta di legge 2157 non nasce affatto da un accordo tra il mondo della ricerca e quello cosiddetto 'animalista'. Tutte le organizzazioni che si battono per l'abolizione della sperimentazione animale (tra cui EQUIVITA, ENPA, Animalisti Italiani, Movimento UNA e Movimento Antispecista) che hanno seguito il "Comitato per la revisione della 116/92" si sono, al contrario, ufficialmente dimesse dal Comitato poco prima o poco dopo l'elaborazione della proposta definitiva. Hanno sottoscritto la pdl 2157 soltanto la LAV e il "Progetto riabilitazione animali da laboratorio". I nomi delle nostre associazioni sono stati arbitrariamente cancellati (forse perché si sono dissociate) e non figurano più nell'elenco dei componenti del Comitato.
2. La 2157 non solo
difficilmente ridurrà il numero di animali usati ma, come
dice Farmindustria (con soddisfazione) "toglie ogni
carattere di eccezionalità alla sperimentazione animale".
Infatti essa:
-a) Introduce il silenzio assenso per tutti gli esperimenti, anche cani, gatti, primati, prove senza anestesia e con forte dolore, che oggi richiedono autorizzazione scritta. -b) Ufficializza la creazione di animali transgenici. -c) Ne estende i campi applicativi includendovi anche la formazione degli operatori. -d) Delega la valutazione degli esperimenti a dei comitati interni. -e) Non impone la sostituzione con i metodi "alternativi" neppure ove essi siano stati autorizzati dalle strutture competenti. Ma soprattutto,: non facendo alcun riferimento al nuovo pensiero scientifico che si sta rapidamente diffondendo e che condanna la sperimentazione animale quale metodo assai poco affidabile (vedi Nature, 10/11/05 e tante altre riviste importanti):
La 2157 ridà vigore e
credibilità alla vivisezione e non avvia l'Italia verso quel
rinnovamento che ci consentono le molte nuove conquiste
della scienza - in particolare nella genetica e nella
biologia molecolare - fornendoci metodi di gran lunga più
affidabili, standardizzabili, veloci ed anche economici.
La 2157 non aiuta il progetto
europeo REACh, a tutela della salute umana e dell'ambiente,
ad essere, come auspicato da Thomas Hartung, direttore del
Centro Europeo per la Validazione dei Metodi Alternativi,
l'"occasione unica" per rendere infine, abbandonando i
vecchi metodi di ricerca tossicologica, la tossicologia
"scienza rispettabile" (Nature,10/11/05).
Oltre ai rappresentanti delle 5 Associazioni: Fabrizia Pratesi per Equivita Ilaria Ferri per Animlisti Italiani, Michele Gualano per ENPA Anna Rita Catelani per Movimento UNA Bruno Fedi per Movimento Antispecista hanno partecipato alla Conferenza Stampa: On. Angelo Bonelli, capogruppo Verdi, On. Tommaso Pellegrino, Verdi, Commissione Affari Sociali On Grazia Francescato, Verdi, Commissione Ambiente On, Bruno Mellano: Rosa nel pugno, Commissione Agricoltura On Anna Maria Procacci, Verdi.
L'On Luana Zanella dei Verdi,
vicecapogruppo alla Camera e anch'essa
presente, ha illustrato, con la sua proposta di legge, N° 255, sulla sperimentazione animale - che ne propone la totale abolizione - una voluta azione di rottura con il vecchio e superato pensiero scientifico ispiratore della 2157. ENPA Ente Nazionale Protezione Animali (Onlus) sezione di Roma Via Terni 42 00182 Roma Tel. 0670307099 Fax.0670307091 |
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