n°2 al confine con la Svizzera
aho
09/08/08
Pro Animale: "La chiusura doveva essere
fatta già da tempo": Commercio di
animali sotto la copertura della
protezione animale
![]() Offenburg/Hornberg
(aho) - Dopo che l'Ente per l'ordine
pubblico sanitario e protezione del
consumatore della circoscrizione di
Ortenau il 22.07.2008 hanno ritirato
l'autorizzazione al rifugio "Pro
Animale" a Hornerg-Reichenbach, vengono
resi pubblici altri dettagli.
Il
Direttore dell'Ente Michael Loritz in
occasione dell'intervista con il
quotidiano di Offenbach è stato molto
più chiaro che nel comunicato stampa del
Comune.
La chiusura è improrogabile sopratutto a causa "dell'inaffidabilità della persona responsabile", che, come ha riferito al quotidiano, "non si trova a Hornberg". L'ufficio dell'associazione senza fini di lucro "Pro Animale" si trova a Schweinfurt. Per quanto tempo ancora l'associazione possa definirsi senza fini di lucro, a causa delle pesanti accuse mosse contro di essa, è in dubbio. Per molti anni sono stati importati cani, tra cui centinaia anche dalle zone asiatiche, e affidati con offerte fisse stabilite da loro; "e questo in grandissimo stile" ha detto a chiare lettere Loritz, cosa che per lui non è protezione animale, bensì commercio di animali. Il 50 percento dei cani avevano un'età inferiore ad un anno: "Cuccioli carini, che ti guardano in un modo tale che sono più facili da far adottare". Inoltre, agli animali cambiavano la provenienza - "con facilità un cane di Taiwan diventa un cane trovato abbandonato in Germania", dice Loritz al quotidiano. Per quanto riguarda l'affidabilità per i vaccini prescritti per legge ha sottolineato: "A colui che falsifica la provenienza di animali, non si può credere più a nulla". Le indagini sono scattate a causa dei registri non chiari. Quando nel 2004 le disposizioni Europee riguardo l'importazione di animali da parte di soggetti privati sono state cambiate, diventando meno rigide, le intermediazioni di cani da parte della ProAnimale sono più che triplicate. "E' iniziata un'attività estremamente forte via aerea, che non ha nulla a che vedere con l'importazione privata di animali", ha riferito Loritz a riguardo di "attivisti" (Pro Animale li definisce "padrini di volo"), che portavano nel nostro paese animali dalla Spagna, dall'Europa dell'Est e dall'Asia, per "venderli" contro il pagamento di offerte. Ciò non ha più nulla a che vedere con la protezione animale volontaria, senza fini di lucro. I problemi di spazio sono divenuti insostenibili proprio a causa del gran numero di animali che venivano portati qui, ha spiegato Loritz al giornale.
La procura
di Offenburg ha confermato al
quotidiano che indaga non solo per
maltrattamento di animali, bensì anche
per non aver ottemperato alla legge sui
medicinali.
Veterinari fanno accuse pesanti
I
veterinari della Regione parlano una
lingua molto chiara nei confronti della
"Pro Animale" - ogni singolo , nel
colloquio con il quotidiano di Offenburg,
conferma quanto dice ma non vuole che
venga pubblicato il proprio nome, poiché
i fanatici sono pericolosi. - "E'
positivo quando qualcuno fà qualcosa con
il cuore ed il buon senso, ma i fanatici
perdono il buon senso" , dice un
veterinario al giornale. Dopo le
ricerche, i veterinari hanno detto
basta. Avevano un cambio continuo, "lo
faceva sempre quello più disponbile".
Spesso anche veterinari molto giovani
erano sovraccaricati nelle cure di
animali provenienti dai paesi dell'Est.
Tutti e
quattro i veterinari intervistati dal
giornale riguardo la "Pro Animale" erano
concordi "sull'ideologia molto dubbia".
Basilarmente non c'è nulla da obiettare
contro il mantenimento di cani in
branco, "ma ci sono problemi quando non
si dispone di personale qualificato",
riferiscono due veterinari al giornale
di Offenburg, che hanno visto
con i loro occhi dissanguare cani che si erano azzannati a vicenda. Ma episodi del genere erano sempre stati nascosti. Sopratutto il mantenimento dei gatti presso la Pro Animale era "allucinante". Tre veterinari delle valli di Kinzig, Gutach e Elz hanno riferito al giornale che un numero consistente di gatti dati in adozione li hanno dovuti sopprimere poiché malati di malattie incurabili infettive come la "FIP" o la parvovirosi. I gatti non sono animali da branco, uno dei veterinari l'ha persino definito "lager per gatti". La Pro Animale parlava sempre della bella "integrazione", "in verità era un'integrazione alla morte". Tutti i veterinari intervistati sul tema "Pro Animale" dal giornale di Offenburg sono stati dello stesso parere: "il rifugio sarebbe dovuto essere chiuso già da molto tempo".
VERSIONE ORIGINALE
aho
09/08/08
„Schließung überfällig“: Tierhandel unter dem Deckmäntelchen des Tierschutzes
![]()
Offenburg / Hornberg
(aho) – Nachdem das
Dezernat für Ordnung,
Gesundheit und
Verbraucherschutz im
Ortenaukreis der
Tierherberge “Pro
Animale” in
Hornberg-Reichenbach
am 22.07.2008 die
Betriebserlaubnis
entzogen hat, werden
jetzt weitere
Details bekannt.
Dezernatsleiter Michael Loritz wurde im Gespräch mit dem Offenbacher Tageblatt nun wesentlich deutlicher als die Pressemitteilung des Landratsamtes. Die Schließung sei vor allem unausweichlich wegen der „Unzuverlässigkeit der verantwortlichen Person“, die, so sagte er der Zeitung, „nicht in Hornberg sitzt“. Das Büro des gemeinnützigen Vereins „Pro Animale“ liegt in Schweinfurt. Wie lange sich der Verein jedoch noch gemeinnützig nennen darf, ist aufgrund der schweren Vorwürfe, die gegen ihn erhoben werden, in Frage gestellt. Über Jahre hinweg seien Hunde, darunter auch hunderte aus dem asiatischen Raum, gegen die Vorschriften eingeführt und gegen festgesetzte Spenden vermittelt worden, „und das im ganz, ganz großen Stil“, machte Loritz deutlich, dass es für ihn da nicht um Tierschutz, sondern um Tierhandel gehe. Zumal 50 Prozent der Hunde jünger als ein Jahr waren: „Hübsche Welpen, die einen lieb angucken, lassen sich eben besser vermitteln“ Zudem habe man Tieren eine andere Vita gegeben – „da wird eben schnell mal aus einem taiwanesischen Hund ein Fundhund aus Deutschland“, so Loritz gegenüber dem Blatt. Zur Zuverlässigkeit der vorgeschriebenen Impfungen betonte er: „Jemand, der versucht, die Vita von Tieren zu fälschen, dem darf man gar nichts mehr glauben“.
Ungereimtheiten in
den Bestandsbüchern
hätten zu den
Ermittlungen geführt.
Als 2004 die
EU-Vorschriften zur
Einführung von
Tieren für
Privatpersonen
gelockert wurden,
sei die Vermittlung
von Hunden bei Pro
Animale um mehr als
das Dreifache in die
Höhe geschnellt. „Da
hat eine extrem rege
Fliegertätigkeit
eingesetzt, die mit
der privaten Einfuhr
von Tieren rein gar
nichts mehr zu tun
hat“, sprach Loritz
von „Aktivisten“
(Pro Animale nennt
es „Tierpaten“), die
die Tiere aus
Spanien, Osteuropa
und Asien ins Land
brachten, um sie
hier gegen Spenden
zu „verkaufen“. Mit
gemeinnützigem
Tierschutz habe dies
nichts mehr zu tun. Die Staatsanwaltschaft Offenburg bestätigte der Zeitung, dass sie nicht nur wegen Verstößen gegen das Tierschutzgesetz, sondern auch gegen das Arzneimittelgesetz ermittelt. Tierärzte erheben schwere Vorwürfe Die Tierärzte der Region sprechen eine deutliche Sprache zu „Pro Animale“ – jeder einzelne betonte im Gespräch mit dem Offenburger Tageblatt, dass er zu seinen Aussagen stehe, dass er jedoch nicht öffentlich mit Namen genannt werden wolle, weil „Fanatiker gefährlich seien“. „Es ist gut, wenn jemand etwas mit Herz und Verstand tut, doch Fanatiker schalten den Verstand aus“, wird einer der Tierärzte in der Zeitung zitiert. Nach den Recherchen haben sich die Tierärzte in der Tierherberge die Klinke in die Hand gaben. „Die hatten einen florierenden Wechsel, immer der Willigste hat’s gemacht“. Oft seien auch sehr junge Tierärzte mit der Behandlung der Tiere aus Osteuropa schlichtweg überfordert gewesen. Einig waren sich alle vier Tierärzte, die von der Zeitung zu „Pro Animale“ befragt wurden, zu deren „höchst fragwürdigen Ideologie“. Grundsätzlich gebe es nichts zu sagen gegen die Rudelhaltung von Hunden, „doch es gibt Probleme, wenn dafür kein geschultes Personal zur Verfügung steht“, berichteten zwei Tierarzte dem Offenburger Tageblatt, die angeblich selbst Hunde, die sich gegenseitig zerfleischt hatten, verbluten sahen. Doch solche Dinge seien stets unter den Teppich gekehrt worden. Vor allem aber die Katzenhaltung bei Pro Animale sei „verheerend“ gewesen. Drei Tierärzte im Kinzig-, Gutach- und Elztal berichteten der Zeitung von mehreren vermittelten Katzen, die an unheilbaren, sehr ansteckenden Krankheiten wie „FIP“ oder Parvovirose erkrankt waren und eingeschläfert werden mussten. „Katzen sind keine Rudeltiere“, einer der Tierärzte sprach gar von einem „Katzen-KZ“. Bei Pro Animale habe man schönfärberisch von „Integration“ geredeten, „in Wirklichkeit war das eine Integration in den Tod“. Alle Tierärzte, die das Offenburger Tageblatt zu „Pro Animale“ befragt hatte, sahen die Schließung der Tierherberge als „überfällig“ an. |
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