GEA
PRESS
5 LUGLIO 2012
Traffico
di cuccioli
verso l’estero,
ci vuole
un’indagine
seria
L'
Eurodeputato
Zanoni invita le
autorità a
investigare
sull'oscuro
traffico di
cuccioli di cani
e gatti
dall'Italia
verso il Nord
Europa. “Dotare
al più presto
tutti i randagi
di microchip e
aumentare i
controlli”.
“Per
contrastare il
sospetto
commercio
illegale di
cuccioli di cani
e gatti
dall’Italia
verso i Paesi
del Nord Europa,
ci vuole una
risposta
comunitaria”.
Lo afferma
Andrea Zanoni,
Eurodeputato IdV
e vice
Presidente dell’Integruppo
Benessere degli
Animali al
Parlamento
europeo. “Le
esportazioni
incontrollate di
cuccioli verso
Paesi come
Germania,
Svizzera,
Austria, Belgio,
Svezia lascia
troppi
interrogativi
aperti e apre il
campo a
terribili
sospetti.
L’unica
soluzione è
munire i tutti i
cani e gatti
d’Europa di un
apposito
microchip per
gestirne la
popolazione in
modo ottimale”.
Associazioni
come Animalisti
italiani
denunciano da
tempo
sospetti
traffici di cani
e gatti
dall’Italia
verso altri
Paesi del Nord
Europa in modo
assolutamente
non trasparente.
Passata la
frontiera
italiana,
migliaia di
cuccioli
finiscono nel
nulla.
Gli animalisti
sospettano anche
casi di
sfruttamento in
laboratori di
vivisezione,
macellazione,
traffico di
pelli e
pellicce,
trasporto di
droga o
addirittura
sfruttamento
sessuale.
A questo
riguardo, le
Associazioni
Animalisti
Italiani Onlus e
Movimento UNA
lanciano una
petizione ( che
può essere
sottoscritta e
firmata qui)
a sostegno di
una Proposta di
Legge che verrà
presto
depositata in
Parlamento, per
chiedere il
divieto delle
adozioni
internazionali
in condizioni di
non reciprocità,
più controlli e
microchip
obbligatori per
gli animali.“ Ci
vogliono
indagini serie
ed approfondite
per fare luce su
quello che
rischia di
essere uno dei
traffici più
terribili e
cruenti d’Europa”,
attacca Zanoni
che cita a
questo proposito
l’ultimo
rapporto
Zoomafie che
indica un
traffico da 500
milioni di euro.
“ Proprio
oggi al
Parlamento
europeo abbiamo
approvato
un’importate
relazione sul
benessere
animale che
invita la
Commissione
europea, tra le
altre cose, a
raccomandare,
nel suo studio
del 2014 sul
benessere dei
cani e dei gatti
utilizzati per
scopi
commerciali,
soluzioni
concrete per
evitare che cani
e gatti siano
allevati e
commercializzati
con modalità
tali da incidere
negativamente
sul loro
benessere”.“ Una
delle soluzioni
migliori per
risolvere anche
questo terribile
commercio,
insieme ad altri
problemi di
maltrattamento
legati al
randagismo, è
proprio un
sistema
coordinato per
la registrazione
e
l’identificazione
elettronica
degli animali da
compagnia”,
conclude
l’Eurodeputato.
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