IL DENARO.IT
11 APRILE 2006
Maltrattamento degli animali: la triste verità da
conoscere
di Giacomo Nardone
Gli scorsi primo e 2
aprile la Lav, Lega Antivivisezione, organizza nelle
piazze italiane una campagna di sensibilizzazione
sul fenomeno del randagismo per far conoscere
all’opinione pubblica le condizioni di vita dei cani
detenuti nei canili, denunciare l’esistenza di
strutture “lager” nel nostro Paese e il business
milionario innestatosi su di essi. Molti Comuni sono
incapaci di gestire il randagismo e appaltano a
privati la gestione del canile, pagando una diaria
che varia dai 2 ai 7 euro giornalieri per cane, un
giro di denaro che si aggira intorno ai 500 milioni
di euro all’anno. Un canile con mille cani può
arrivare ad aggiudicarsi un appalto di 2,5 milioni
di euro. Persone senza scrupoli, attirate dalla
possibilità di accumulare molto denaro con pochi
rischi, hanno costruito sulla gestione dei canili un
business. Lasciati operare da istituzioni
compiacenti, lucrano sulle sovvenzioni pubbliche
raccogliendo centinaia di cani e relegandoli in
strutture inadatte dove vivono in spazi angusti e
sovraffollati, denutriti e in condizioni sanitarie
inadeguate. I controlli sono carenti, i
maltrattamenti all’ordine del giorno, le malattie
dilagano, la mortalità supera anche il 50 per cento.
Per modificare lo stato di cose la Lav chiede nuove
leggi per contrastare il randagismo e incentivare le
adozioni, per fissare dei vincoli precisi sulle
strutture adibite a canili, affinché gli animali che
non hanno una famiglia possano avere la speranza di
essere affidati e, finché sono ospiti dei canili,
condurre una vita sana e non subire maltrattamenti.
Ai tavoli della Lav è stato possibile firmare le due
petizioni (una rivolta al Governo, l’altra alle
Regioni), e sostenere l’associazione acquistando il
tradizionale uovo di cioccolato della Lav,
realizzato con cioccolata e sorpresa provenienti del
mercato equo e solidale, per una festa all’insegna
del rispetto dei diritti di tutti gli esseri
viventi. Con quest’iniziativa
si spera anche di dare una voce alle denunce contro
l’esportazione in massa di animali randagi verso
paesi, come la Germania, dove vengono praticate
abominevoli massicce sperimentazioni su animali
vivi, ormai dimostratesi inutili e superate,
alimentando una sorta di contrabbando di viventi di
taglio milionario, ma che rappresenta brutalità
degne del più retrivo Medioevo.
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