FEDERFAUNA
28 GIUGNO 2010
La guerra di
Berlato ai traffici animalisti spacca il fronte....
Migliaia di messaggi di ringraziamento all'europarlamentare
da parte degli amanti degli animali, ma la Lav lo
chiama "cialtrone" e lo prenderebbe "a calci in culo".
- La battaglia sostenuta da FederFauna per la
legalita' e il buon senso nei settori legati agli
animali e conto coloro che dietro la maschera di
"animalisti" perseguono interessi economici e di
potere, nel tempo ha scaturito attenzione ed azioni
anche spontanee da parte di gente comune e di
rappresentanti del mondo politico. Una di queste
azioni, tra le piu' note, e' sicuramente l'esposto
recentemente presentato da Sergio Berlato, deputato
al Parlamento Europeo, contro la tratta di cani
dall'Italia verso l'estero, gestita anche da
associazioni animaliste che su questo fanno affari.
Il fatto piu' interessante pero' e' probabilmente la
reazione scomposta del cosiddetto "modo animalista"
a tali azioni. A parte quella, logicamente di
difesa, di associazioni nominate in conferenza
stampa tra quelle accusate, vi sono state anche
tantissime persone che hanno contattato l'europarlamentare
per ringraziarlo della sua iniziativa e per ribadire
"quanto marcio c'e' nell'animalismo". Altre hanno
cominciato a capire che un'entita' come FederFauna,
che palesemente difende anche i leciti interessi di
cittadini che con gli animali lavorano, possa nel
concreto difendere gli animali meglio di altri che
urlano di non avere secondi fini. Qualcuno pensa
addirittura che solo grazie all'esposto di Berlato e
all'azione informativa di FederFauna (o a causa:
dipende dai punti di vista), Francesca Martini o
Licia Colo' abbiano ripreso a pubblicizzare la
petizione "ti deporto a fare un giro", messa in
piedi dall'Enpa, della quale dopo i primi proclami,
per un bel pezzo non si era piu' sentito parlare.
Diversa la reazione di altre persone, che si
definiscono anch'esse "animaliste". Su Facebook,
Sara Turetta, presidente dell'associazione "Save the
Dogs and other Animals", racconta del proprio
"lavoro di lobbying" al Parlamento Europeo, teso a
far firmare a piu' Parlamentari una dichiarazione
redatta da un'organizzazione animalista europea. La
Turetta che racconta di aver incontrato Berlato e
che sia stato proprio lui a metterla a conoscenza
dell'esposto, non plaude certo all'iniziativa, anzi,
ne approfitta per attaccare FederFauna, gli
animalisti "di altra corrente" e lo stesso Berlato,
e lamenta che solo sette europarlamentari italiani
abbiano sottoscritto il documento. Corre a
consolarla Lav Milano Onlus che scrive: "Ciambetti,
Donazzan e Berlato sono tra i peggiori cialtroni
della politica italiana ed europea. (...) Non e'
necessario parlare con loro, vanno solo presi a
calci in culo." Lasciando perdere ogni commento su
queste posizioni, e' un fatto che sempre piu'
persone comincino a chiedersi dove questi animalisti
trovino tutti questi soldi per fare "lavoro di
lobbying". Sara Turetta e' stata a Bruxelles, si e'
avvalsa di "societa' di pubbliche relazioni che
fanno da apri pista alle associazioni" contattando i
parlamentari dei vari paesi e fissando gli
appuntamenti e ora, lo scrive lei: "Stiamo studiando
insieme ad Enpa e LAV l'approccio migliore per
"andare all'attacco" degli altri." Bene! Quanto
costi effettivamente questo tipo di attivita'
sbandierata come "a favore degli animali" non si sa,
ma si sa che l'associazione animalista presieduta
dalla Turetta si occupa principalmente di cani
randagi in Romania, che e' nata solamente nel 2005
con un fondo di dotazione iniziale di mille euro e
che dal suo bilancio 2009 compaiono ricavi per oltre
770mila euro e costi di esercizio per oltre 732mila,
di cui quasi 480mila di "donazioni verso la filiale
in Romania". Sara Turetta dice anche: "le lobby
economiche sono piu' forti di quelle etiche", e cio'
in genere e vero. Ci spieghi pero': quali sarebbero
quelle etiche?!...
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