IL GIORNALE
2 SETTEMBRE 2009
AUMENTANO LE DENUNCE: CANI E GATTI SPARISCONO
Aumentano le denunce dei proprietari disperati L’Enpa:
"Spesso sono vittime della criminalità"
Maria Paola Gianni
Benny, dolce barboncino bianco di tredici anni, è
stato rapito da un’auto. È accaduto lo scorso 23
agosto, a Roma, sul lungotevere Aventino. I suoi
«genitori adottivi» lo cercano dappertutto, sono
disperati. Vasco, gattone a pelo semilungo di due
anni, era uscito di casa per il solito giretto dalle
sue micette di strada, ma non è più tornato, anche
lui nella capitale, zona Portuense-Casetta Mattei.
Stessa sorte al gatto nero Houdini che non ha
lasciato più traccia di sé, dopo essere saltato giù
dal balcone di casa, la notte del 25 agosto, a Legro,
in provincia di Novara. C’è pure chi, tornato dalle
vacanze il 25 agosto, s’è visto sparire il proprio
cagnolino, tal Milo, un pincher affidato a una
distratta dogsitter di Licola, in provincia di
Napoli.
Sono solo alcuni appelli angosciati riportati sul
sito www.enpa.it, dell’Ente nazionale di protezione
animali, che lancia un nuovo sos rapimenti. Cani e
gatti entrano in casa, ma anche nel nostro cuore,
«prepotentemente». E se per una qualche ragione li
perdiamo di vista, ci fanno disperare, peggio ancora
se rapiti. «Sono cresciute soprattutto le
segnalazioni», avverte la presidente Enpa, Carla
Rocchi, «lo riscontriamo da numerose denunce
pervenute, e anche dalla sezione “cerca-trova,
smarrimento” del nostro sito».
Appelli e annunci accorati, ovunque, un po’ da tutta
Italia, sui quattro zampe «desaparecidos». «A volte
provengono da coniugi che si separano e si rapiscono
l’animale del cuore come farebbero con i figli»,
prosegue Carla Rocchi, «o da liti di condominio tra
vicini, specie per i gatti liberi accuditi negli
spazi comuni. Nei peggiori dei casi sono vittime
della criminalità. Per fortuna, più denunce
aumentano la possibilità dei ritrovamenti, anche
grazie ad una capillare rete animalista».
Tra gli altri casi più recenti, dal primo luglio al
22 agosto, tra Stresa, Baveno e Verbania sono
spariti 142 gatti, 84 dei quali neri, quest’ultimi
probabilmente anche utilizzati per riti satanici. Lo
denuncia Lorenzo Croce, presidente dell’Associazione
italiana difesa animali e ambiente, che segnala un
furgone rosso con targa di Milano sul quale
sarebbero stati caricati i felini. Sempre secondo
Croce, poi, sono 26mila i cani rapiti nel 2008, per
un lucroso giro di affari di 40 milioni di euro,
probabilmente venduti all’estero.
Un torbido mercato parallelo a quello dei cani di
media o grossa taglia rapiti dalla criminalità
organizzata, per lo più nei parchi cittadini, e
destinati ai combattimenti, impiegati nelle arene
della morte come «sparring partners». Pitbull, corsi
o rottweiler addestrati alla violenza, per le
scommesse clandestine. Le vittime fanno una fine
atroce. Un raduno per scommesse clandestine su cani
con 200 persone può fruttare persino 400.000 euro.
Sia a Roma che a Milano sono stati avvistati dei
furgoni sospetti, qualcuno millanta persino la
scritta «Protezione animali» o «Polizia veterinaria»
per non dare nell’occhio. I «catturatori» sono
spesso persone dell’Est o rom, l’organizzazione
criminale fornisce loro i furgoni e li paga un tot,
si parla addirittura di 25 euro a cane rapito.
Qualsiasi cane. Agiscono soprattutto nei parchi,
spesso con cagnette in calore, per attirare i maschi
e catturarli al momento opportuno. E finiscono nel
nulla. Ecco perché non bisogna mai perdere di vista
Fido durante la passeggiata senza guinzaglio.
Tutti i cani e i gatti, potenzialmente, potrebbero
essere a rischio rapimento. Destinati ai
combattimenti o agli esperimenti di laboratorio. A
volte spariscono nel nulla decine di animali
rinchiusi nei canili lager. Una cosa è certa:
conviene sempre iscrivere il proprio animale
all’anagrafe, tramite i servizi veterinari delle
aziende Usl (in Italia per ora è obbligatorio solo
per i cani), perché un pet «schedato» è
rintracciabile e contrasta il commercio clandestino.
C’è anche il rapimento «da riscatto». Riservato
soprattutto ai cani di razza e di taglia piccola,
superviziati e coccolati, di signorotte benestanti,
magari del centro storico. I «rapitori» agiscono
singolarmente, non in gruppi organizzati, sanno dove
abita la vittima e come contattarla per chiedere il
riscatto, in genere da
500 a
5mila euro. Agiscono indisturbati dopo aver pedinato
la coppia cane-proprietario durante le sue abituali
tappe dello shopping o al negozio preferito, dove
Fido viene solitamente attaccato al gancio esterno
(guai a farlo, bisognerebbe abolirli). C’è anche il
rapimento «per commissione»: per far rubare un
cane-attore, oppure abile nella caccia o nella
ricerca del tartufo, quest’ultimo, ben addestrato,
può valere persino 50mila euro. Dulcis in fundo:
meglio non fidarsi delle persone apparentemente
gentili che si offrono di tenere il cane al
guinzaglio per pochi minuti. Potrebbero sparire per
sempre.