Egregi
signori
Leggiamo
l'articolo
allegato
nel
quale si
parla di
cani
come
fossero
lupi,
cioè
animali
selvaggi,
sconosciuti,
e non
creature
che
vivono
con
l'uomo
da
millenni.
Questo
la dice
lunga
sulla
mancanza
di
conoscenza
della
natura,
dell'artificiosità
della
nostra
vita,
dell'incapacità
di
guardarci
intorno
come
figli di
questo
pianeta
dove
tutto è
collegato,
anche un
cane che
cerca
cibo, ha
paura e
si
difende
con i
mezzi
che
possiede.
La legge
italiana,
facendosi
portavoce
di una
civiltà
raggiunta
(almeno
sulla
carta),
pretende
di
tutelare
gli
animali
come
valore
forte in
sè.
Ed è
strano
che a
parlare
di cani
che
circolano
liberi
sia
proprio
un
cittadino
del
Sud in
quanto
proprio
il
Sud ci
ha
abituato
a
constatare
come i
cani
venissero
con
grande generosità abbandonati
e
restassero
abbandonati
e
vaganti senza
che le
istituzioni
e la
società
protestassero
per
questo
abbandono
e per la
propria
incapacità
di
contrastarlo.
La legge
281
risale
al
lontano
1991.
Cosa
hanno
fatto i
sindaci
per
rispettarla
e per
farla
rispettare?
Anno
dopo
anno i
cani
sono
stati
vittime
degli
uomini:
abbandonati,
avvelenati,
affamati,
feriti,
perseguitati,
bastonati
e........che
altro
ancora
si può
aggiungere?
Ora
vengono
additati
come un
pericolo,
illuminati
dalla
luce
perversa
di chi
vede in
loro
soltanto
una
minaccia.
Noi,
cittadini
sotto la
stessa
legge,
pretendiamo
che le
istituzioni
calabresi
operino
guardando
al
diritto,
tolgano
gli
animali
dalla
strada
ma non
per
imprigionarli
nei
canili
lager ma
per
ospitarli in
luoghi
dove si
possa
restituire
loro una
minima
parte di
quel
benessere
che
indegnamente
viene
loro
negato
e,
facendo
questo,
dimostrare
che la
società
è capace
di
arricchirsi
di quei
valori
che
tanto
spesso
nominiamo
senza
merito,
come
solidarietà,
compassione,
rispetto
per i
deboli.
I cani
devono
essere
sterilizzati
e deve
essere
avviata
per loro
una
campagna
di
adozione
perchè
il loro
habitat
è la
casa
dell'uomo
(canis
familiaris).
Crediamo
che
anche
fra i
calabresi
ci siano
anime e
cuori
pronti
alla
giustizia,
all'etica,
alla
compassione.
Con loro
ci
auguriamo, si costruisca
il
cambiamento.
IL
QUOTIDIANO
DELLA
CALABRIA
12
OTT
2004
La
denuncia
di
un
residente:
«è
vera
emergenza
nel
quartiere
Pontepiccolo»
Branco di randagi a via Gramsci «Aumentano a vista d'occhio e spaventano i bambini»
Catanzaro
E' emergenza randagismo nel popoloso quartiere di Pontepiccolo, in Via Gramsci. A fare la segnalazione un residente Antonio Narda il quale si fa portavoce dei disagi che ormai da mesi vivono i cittadini del quartiere per via del proliferarsi incontrollato nella zona di cani di piccola, media e grande taglia. «Solo poco tempo fa ne ho contato tredici - dice allarmato Narda - ma oggi sono molti di più. La cosa che impressiona è che camminano in gruppo e spaventano specie i bambini che quasi per la paura non scendono più in strada a giocare. Qualche tempo fa - prosegue l'uomo - un cane ha anche morso una signora. La situazione è ormai diventata insostenibile. E nonostante nei mesi scorsi abbiamo fatto le dovute segnalazioni sia all'As 7 che al Comune c'è da dire che nemmeno l'intervento di un accalappiacani è riuscito a porre rimedio al problema. Ne hanno preso solo due e gli altri sono ancora lì. Passano le giornate a mangiare i rifiuti dai cassonetti ma ci sono anche altri che vengono assistiti da persone che gli danno da mangiare». E si perchè a fronte di chi ha il timore di queste bestiole ce ne sono altre che aprono il loro cuore a questi randagi pur non tenendo in conto che porgendo loro da mangiare così non risolvono il problema, poichè i cani continuano ad accoppiarsi proliferando a iosa. Un problema che va inquadrato non solo sotto il profilo della igiene e della salute pubblica ma anche della incolumità fisica delle persone, poichè, purtroppo ci sono anche cani morsicatori. E allora la soluzione non è certo quella di farli accalappiare o avvelenarli subdolamente come spesso in passato è successo. Semmai a monte il Comune potrebbe promuovere un'idonea campagna di sensiblilizzazione verso questi randagi magari incentivando i cittadini ad adottare uno di questi cani dando magari un bonus per farli vaccinare e sterilizzare oltre che farli tatuare e fare un apposito registro canino come peraltro è già stato sperimentato in altri comuni del nord con successo.
Amalia
Feroleto
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