Egregi signori
Invitiamo i cittadini di Catania a
non lamentarsi al vento e a rivolgersi a chi, per precise
responsabilità di legge, dovrebbe attuare la politica di tutela
degli animali e la lotta al randagismo.
Sembra che a Catania si aspetti la
bacchetta magica. Quella bacchetta, caso mai ci fosse, ce l'ha
l'amministrazione comunale: che se ne pretenda l'uso!
La legge nazionale n. 281 del 14
agosto 1991 impone al sindaco la costruzione di canili, la
tutela dei cani che a Catania solo la retorica vuole i migliori
amici dell'uomo. I cani invece lo sono, senza retorica, amici
dell'uomo. Se possono mangiare, curarsi, difendersi dal freddo e
dalle persecuzioni, in una parola avere un padrone umano.
Ma di tutto abbiamo letto meno che
un pensiero di compassione per povere anime che vagano alla
ricerca di un modo per vivere o sopravvivere.
Invitiamo le persone di buona
volontà a considerare gli animali espressione della vita e non
malattie da eliminare e invitiamo gli amministratori a
rispettare le leggi dello Stato.
...............GRUPPO
BAIRO
Onlus
www.bairo.info
firme
dei
sostenitori
del
messaggio:
p.s.
articolo
di
cronaca
in
allegato:
LA SICILIA-
4 APRILE 2005
Cronaca di Catania
Dal lungomare al centro storico. Si
muovono in branco e minacciano i passanti
Giovanni Tomasello
Le segnalazioni arrivano
da più parti della città. Dal centro, dalla periferia, dal
lungomare e il riscontro effettuato in una tristissima e
uggiosa domenica primaverile lo conferma. Le strade
semideserte facilitano il nostro giro per le zone a rischio
e basta arrivare in Corso Sicilia angolo via Ventimiglia
quando, nonostante la pioggia e la temperatura pungente,
sbuca il branco di cani «sospetti». Sono almeno cinque,
visibilmente infreddoliti e basta solo aprire un tantino lo
sportello perché due di loro comincino ad abbaiare
minacciosi. Randagi o no, preferiamo rinunciare al caffè
mattutino nel vicino bar e ricordiamo perfettamente le
parole di una signora che meno di un mese fa al rientro
pomeridiano in un ufficio di via Sturzo fu aggredita da tre
cani e finì in ospedale: «Mi è andato bene, ma per il dolore
- racconta la signora Laura - non so da quante notti dormo
poco e malissimo. Dipende infatti dove ti azzannano: quando
toccano i nervi come è successo a me, è un dramma».
Ci spostiamo al lungomare dove proprio nei giorni passati
c'è stato un botta e rispostra tra un cittadino e
l'associazione Catania animalista - l'Aca - convenzionata
con il Comune per il controllo del randagismo. Il primo ha
denunciato vari episodi di aggressioni, l'associazione ha
però smentito: con un categorico «I cani non sono
aggressivi». Al lungomare però in pochi passeggiano
tranquillamente e i cani vi vivono ormai stabilmente:
«Personalmente - dice il signor Maugeri che ogni giorno ama
leggere il giornale seduto sulle panchine del lungomare
evito di guardarli perché questa è tra le precauzioni
migliori per evitare di essere aggrediti. Io passo ogni
giorno da piazza Netturno e vedo spesso questi cani agitati,
pronti ad abbaiare, alla ricerca di qualcosa. Se poi
incontrano qualcuno con al guinzaglio un cane, succede il
finimondo. Mi risulta che alcuni residenti di piazza Nettuno
si sianoo lamentati con il Comune, qualche studente è finito
in ospedale perché nella zona ci sono diverse scuole e si sa
come sono i ragazzi! Come si vede, la presenza di questi
cani è certamente inquietante».
Dal lungomare al centro storico. Un «branco» in via Vittorio
Emanuele, qualche altro cane dall'aspetto sospetto perfino a
piazza Duomo «Il guaio - racconta Valentina che lavora in un
bar della zona - è quando incontri di notte il branco
all'uscita del locale. A volte allungo strada pur di
evitarli. Io non ho paura dei cani, ma so che quelli
aggressivi possono arreccare gravi danni».
La situazione precipita alla Plaia da troppo tempo «terra di
nessuno» e dove per fortuna si comincia a correre ai ripari.
Proprio all'inizio di viale Kennedy, all'altezza di quella
che in estate diventa la spiaggia libera n.1 e dove ci sono
i campetti di calcio, qualcuno sguinzaglia tranquillamente
il proprio cane, un pastore tedesco, che s'avventa contro
chiunque.
Ne sanno qualcosa gli amanti del sole e del mare, gli stessi
turisti. Non si fa fra l'altro in tempo a chiamare con il
telefonino le forze dell'ordine perché il padrone richiama
presto il suo cane e sparisce....Lo lascia invece sulla
spiaggia quando l'animale incontra altri cani e comincia il
«duello». Ecco che il «più fedele amico dell'uomo» comincia
a intimorire chiunque.
E si badi bene: nessuno vuole fare la guerra ai cani che
anzi ci fanno compagnia nelle giornate e nei momenti più.
Sarebbero però opportuni controlli frequenti e meticolosi
soprattutto nelle zone a rischio che a Catania sono fra
l'altro ben individuate e verificare nei pronto soccorso
degli ospedali quante persone ricorrono alle cure dei
medici. Ci risulta che siano tante.
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