Egregi signori
leggiamo e
riportiamo alcuni degli articoli di questi
ultimi giorni che sono però soltanto un
"campione dell'universo" come dicono gli
statistici.
Se questi articoli
sono rappresentativi della realtà siciliana,
significa che la Sicilia è arretrata in civiltà
perchè una società che non rispetta le leggi e
quindi non ha in alcuna considerazione il
diritto, è una società incivile.
Come cittadini
rispettosi degli animali avremmo orrore a vivere
in Sicilia e, come turisti quali potremmo
essere, evitiamo di visitarla.
Le misure che le
amministrazioni comunali prendono, quando le
prendono, sono tutte coercitive verso i cani e
i loro padroni, si adottano per la tutela
della salute e dell'incolumità dei
cittadini ma si dimenticano totalmente le
misure per la tutela degli animali stessi,
esseri viventi che la legge protegge ampiamente
fin dal 1991.
Si caccia il
cane che sporca le strade riesumando
vecchie ordinanze sindacali ma tenendo ben
chiuse nei cassetti le leggi che impongono ai
sindaci di prendere tutte quelle iniziative
volte a rendere la vita dei cani vivibile. Si
sguinzaglia la polizia per fare multe ma non per
controllare i casi di maltrattamento degli
animali, in una parola la Sicilia dà molto
valore alla pulizia (ottima cosa) ma nessuno
alla vita e al benessere di creature senzienti
(pessima cosa).
Il randagismo
infatti, dimenticato e coltivato, torna sugli
altari soltanto quando un gruppetto di cittadini
se ne lamenta per paura, per sporcizia, per
fastidio, per intolleranza.......Allora i
sindaci si precipitano a spiccare divieti e
multe ma non a organizzare campagne di
sterilizzazione, adozione e informazione per
controllare e infine prevenire il fenomeno.
I cani, i migliori
amici dell'uomo secondo la retorica, animali
domestici secondo la scienza, animali
d'affezione secondo la legge, sono diventati
improvvisamente animali feroci per i siciliani.
Sono entrati a far parte della giungla
metropolitana, costituita da vittime e aguzzini.
Facile capire però chi è la vittima e chi
l'aguzzino. Gli aguzzini restano impuniti grazie
alla prepotenza e all'ignoranza mentre le
vittime che non possono difendersi perchè deboli
e senza parola, vengono imprigionati nei canili
lager di recente memoria dove la zoomafia e
l'indifferenza/violenza delle
istituzioni provvedono a renderli esseri
indefinibili.
A quando un
imposizione di civiltà?
A quando il rispetto
e l'adempimento delle leggi?
In Italia non c'è
una sola Italia.
...............GRUPPO
BAIRO
Onlus
www.bairo.info
firme
dei
sostenitori
del
messaggio:
p.s.
articolo
di
cronaca
in
allegato:
GIORNALE DI SICILIA
19/03/2005 -
Cronaca Provincia di Messina
Negozi proibiti a
cani e altri animali E' un'ordinanza del
sindaco Carrello
Il
provvedimento scatterà il quindici aprile e
andrà avanti sino al primo novembre "E'
un'iniziativa mirata alla tutela della
salute e all'incolumità dei cittadini"
|
CAPO D'ORLANDO (ME)
Si avvicinano
tempi duri per gli amici degli animali in
città. Dal 15 aprile sino al 1 novembre,
infatti, sarà impossibile portare cani e
altri animali nei negozi di generi
alimentari, oppure a passeggio sulle
spiagge,anche se al guinzaglio. La decisione
è stata adottata dall'amministrazione
comunale guidata dal sindaco Massimo
Carrello con un'ordinanza firmata lo scorso
gennaio. "L'obiettivo - commenta il primo
cittadino Carrello - è quello di adottare
opportune misure mirate alla salute e tutela
dell'incolumità dei cittadini. E nel
contempo consentire all'animale i
comportamenti esplorativi, di
socializzazione e di integrazione con gli
altri senza disagi e senza stress,
mantenendo le proprie caratteristiche
socio-etologiche". Nella stessa ordinanza si
evidenzia l'obbligo di far circolare (negli
altri spazi e in tutti i mesi dell'anno) gli
animali domestici con guinzaglio e relativa
museruola, rimarcando la necessità di
rispettare l'ambiente e le aree comunali
attraverso la rimozione dei "bisogni". Da
questa primavera, dunque, paletta e
guinzaglio obbligatori. E basta animali in
spiaggia. Una decisione che, ovviamente,
farà discutere: per qualcuno portare con s‚
il proprio cane, per giocare sulla sabbia o
per una veloce nuotata, è ormai
un'abitudine. Abitudine che divide,
puntualmente, i vicini di ombrellone in
favorevoli e contrari. Un duello che si era
proposto anche lo scoro anno quando fu
vietata l'introduzione dei cani nei giardini
pubblici. Di contro, si sono registrate,
negli ultimi mesi, anche le proteste di
molti cittadini che svolgono jogging sul
lungomare e che hanno denunciato l'inciviltà
dei proprietari dei cani che non ripuliscono
i marciapiedi. Oppure, come avvenne lo
scorso anno, i duelli sulla spiaggia quando
cani di grossa taglia girovagavano tra i
bagnanti. Adesso, tutti avvisati: per chi
non terrà conto dell'ordinanza sono già
previste sanzioni da 50 a 300 euro.
Sergio Granata
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GIORNALE DI SICILIA
13/03/2005 -
Cronaca Provincia di
Caltanissetta
"E' caccia al cane
che sporca le strade" Controlli notturni dei
vigili in borghese
Il comando di polizia municipale ha
predisposto appositi servizi per poter
arginare un fenomeno che è ormai dilagante.
Previste sanzioni economiche per i
proprietari
|
(sg) Dovranno
stare molti attenti, d'ora in poi, i
proprietari dei cani quando li portano a
fare le passeggiate serali. Gli escrementi
di cui sono piene le strade cittadine, hanno
indotto il comando di polizia municipale a
predisporre appositi servizi serali, con
personale in borghese, per arginare un
fenomeno ormai dilagante. I cani che
sporcano sono diventati una sorta di
emergenza. Ci sono strade lastricate da
escrementi per non parlare della aiuole. E
in giro non si vedono mai i padroni muniti
di paletta e secchiello come imporrebbe il
buon senso. Adesso dopo molte proteste i
vigili urbani hanno deciso di invertire la
tendenza con servizi mirati nelle ore serali
le più indicate per portare i cani a fare i
bisognini. Sarà applicata una vecchia
ordinanza municipale che prevede sanzioni
economiche per i trasgressori. I controlli
sono iniziati da una settimana e sono stati
inizialmente concentrati nel quartiere
gravitante San Michele. Servizi che verranno
estesi in altri rioni cittadini dove pure la
presenza dei cani (che sporcano) è diffusa e
provoca disgusto nei passanti e soprattutto
nei commercianti costretti continuamente a
pulire i rispettivi locali dalle "chiazze"
maleodoranti lasciate inavvertitatmente dai
clienti. "E' un fenomeno - ha dichiarato il
sindaco Messana - che ho constato di
persona. Soprattutto in via Kennedy. Esiste
un regolamento di igiene pubblica, ma esiste
soprattutto una ordinanza che io ho emesso
tre anni che riguarda non solo questa
particolare violazione ma anche il deposito
dei rifiuti solidi urbani in orari non
consentiti. Per quanto concerne i cani la
mia ordinanza, sempre valida, prevede - ha
aggiunto il sindaco una multa di 25 euro per
chi non raccoglie le feci lasciate dai
propri cani. Essendo l'ordinanza in
questione sempre valida chiedo anche
l'ausilio delle altre forze dell'ordine se
dovessero ravvisare comportamenti in
violazione delle norme. Ma soprattutto - ha
concluso il sindaco - chiedo la
collaborazione dei cittadini. Portare
paletta e sacchetto non costa fatica".
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LA SICILIA
catania animalista
«Randagismo: 20
Comuni etnei non applicano la normativa»
Da un'attenta ricerca
promossa da Catania Animalista, in provincia di
Catania ben 20 Comuni (Acibonaccorsi, Acireale,
Adrano, Belpasso, Camporotondo, Castel di Judica,
Grammichele, Gravina, Licodia Eubea, Maletto,
Maniace, Mazzarrone, Militello, Mirabella Imbaccari,
Palagonia, Ramacca, S. Agata li Battiati, S. Pietro
Clarenza, Valverde e Vizzini) non hanno preso a
tutt'oggi in alcuna considerazione la legge
nazionale 281 del 1991 e la legge regionale 15 del
2000 in materia di randagismo e animali d'affezione,
contravvenendo in tal modo agli obblighi imposti
dalla normativa ai sindaci. «La mancata applicazione
- sostiene il presidente di Catania Animalista Alfio
Lisi - di uno degli aspetti peculiari della
normativa, e cioè il controllo demografico degli
animali che vivono in modo libero e a contatto con
l'uomo nei centri urbani, non è stato preso in
considerazione né dai Comuni né dalle Asl,
scaricandosi le responsabilità vicendevolmente».
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GIORNALE DI SICILIA
07/04/2005 - Cronaca
Provincia di
Agrigento
"Branchi di cani randagi hanno invaso i
quartieri"
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(cr) "Sono i
padroni della città. Invadono tutti i
quartieri e minacciano la pubblica
incolumità". E' con queste parole che ieri,
alla "pagina dei lettori" del Giornale di
Sicilia, è arrivato l'ennesimo grido
d'allarme sui cani randagi. Animali che, sia
di giorno che di notte, invadono tutti i
quartieri di Agrigento e spesso arrivano
anche a delle vere e proprie aggressioni a
danno di malcapitati passanti. "Non si
tratta di alcuni isolati randagi - ha
spiegato con rabbia la lettrice che ha
scelto di mantenere il riserbo sulla sua
identità - ma di interi branchi. I cani
randagi - aggiunge la donna - hanno infatti
ormai assediato l'intera città. Nelle vie
Dante e Manzoni e al quadrivio Spinasanta,
gli animali hanno addirittura aggredito dei
passanti. Uomini e donne che si sono trovati
nel luogo sbagliato, al momento sbagliato.
Noi cittadini siamo terrorizzati e ci
sentiamo abbandonati dal Comune - continua
l'agrigentina - che nonostante i mille
proclami, non ha ancora preso alcun serio
provvedimento in merito. Oltre al terrore
delle aggressioni che spesso si trasforma in
realtà - chiosa la donna - questi animali
che non vengono curati da nessuno si
trasformano in veicolo di malattie e sono un
ricettacolo di pulci e zecche. Specie adesso
che le temperature sono destinate ad
alzarsi. Il canile comunale - dice l'agrigentina
- deve funzionare veramente e non solo a
livello formale. L'infrastruttura deve
servire per liberare noi cittadini dal
pericolo dei randagi". Impossibile, ieri,
riuscire a rintracciare l'assessore comunale
alla sanità Salvatore Infurna, per girargli
la protesta. C. R.
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LA SICILIA
5 APRILE 2005
Mascalucia (CT), allarme dei residenti
Via S. Margherita, sos randagi
«Troppo rischioso uscire a piedi»
Mascalucia (CT)
«Per noi qui è
diventato troppo rischioso andare a piedi… ». A lanciare
l'allarme i residenti di via Santa Margherita, una strada al
confine con San Pietro Clarenza. Il pericolo è costituito da un
gruppo di cani randagi che da tempo staziona nella zona e che si
lancia all'inseguimento di tutto ciò che passa da quelle parti:
auto, motorini e persone.
«In queste condizioni i nostri bambini non possiamo farli
giocare se non in casa - ci racconta il signor Alfio Murabito -
Nessuno cammina più a piedi su questa strada, per timore
d'essere inseguito e morso da uno di questi cani, dei quali
sconosciamo neppure lo stato di salute».
Il randagismo è un problema che da tempo assilla i mascaluciesi
e si riscontra soprattutto al confine con Nicolosi, in una zona
sciarosa, diventato luogo preferito per abbandonare gli amici a
quattro zampe soprattutto in prossimità dell'estate. Le zone
meno frequentate fanno infatti passare inosservata la crudele
azione di quei padroni che intendono liberarsi del loro cane, il
quale inferocito e traumatizzato per l'abbandono, diventa un
vero pericolo per quegli abitanti.
Da parte della Polizia municipale prosegue intanto sempre in
maniera più serrata l'opera di controllo delle aree più toccate
dal fenomeno del randagismo e l'opera di sterilizzazione in
collaborazione con l'Asl e i veterinari. «Ma gli interventi -
ribadiscono dal Comando - riguarda solo gli animali ritenuti
pericolosi, così come previsto dalla legge».
C. D. M.
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