Egregi signori
Il rovescio della medaglia
dell'immigrazione no, delle norme restrittive, degli
atteggiamenti contro, sono le leggi a favore, quelle leggi
che non fanno tutti i cittadini uguali ma alcuni più uguali
degli altri.
Infatti, la macellazione rituale
tiene conto della religione altrui ma non della laicità
dello Stato, non della sensibilità dei cittadini e non della
sofferenza degli animali, del rispetto che si deve almeno
alla loro morte che arriva dopo un'atroce e prolungata
sofferenza e rende l'uomo spietato, ripugnante despota,
figura arrogante e spudorata al punto da ritenersi
immagine e somiglianza di Dio.
La legge sulla macellazione
rituale impone all'Unione che l'ha varata di cambiare rotta,
di pretendere da chi vive nel nostro paese, cittadini e non
cittadini, italiani e stranieri, il rispetto della
legislazione vigente altrimenti viene meno il principio che,
dall'alto della sua gravità, illumina ogni tribunale, ogni
corte giudicante.
Questa legge contrasta anche con
il nuovo programma dell'Unione che prevede l'abolizione
della vivisezione.
Chiediamo ai politici di questo
raggruppamento di riflettere in profondità, di proporre
l'etica e non l'interesse (sia laico che religioso) e di
attenersi alla cultura che tanto faticosamente si sta
facendo strada nella società occidentale sempre più
sensibile alla vita dei nostri compagni animali.
........................GRUPPO BAIRO Onlus firme dei sostenitori del messaggio: p.s. articolo di cronaca in allegato
LIBERO
21 MARZO 2006
Macellazione rituale? Una pratica barbara
Il cittadino italiano, in materia di " macellazione", sempre e comunque un atto di forza e di sofferenza, deve sottostare a norme molto chiare e severe e, giustamente, praticare lo stordimento preventivo. Grazie ad una legge promulgata dall'Ulivo, i cittadini islamici o comunque di religione musulmana compiono la " macellazione rituale" che comporta il taglio della gola di quei poveri animali... con un lentissimo dissanguamento in stato di lucidità. Quindi: lenta agonia e sofferenza gratuita. Questo è inaccettabile per la nostra cultura.
Mara Muratori
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