Egregi Signori.
Dopo aver letto gli articoli sotto riportati ci chiediamo se le
autorità preposte ed in prima persona, il sindaco della città di
Vibo Valentia, hanno appurato quanto denunciato dal direttore
della Confagricoltura Sergio Battista, riguardo la cattura di
alcuni randagi. La testimonianza riportata in queste righe è
agghiacciante. Si denuncia che gli addetti al servizio di
accalappiamento, avrebbero sottoposto a sevizie uno dei randagi
catturati sul corso, cane che, sempre secondo Battista, sarebbe
poi deceduto nelle ore successive. Parrebbe inoltre che altri
testimoni abbiano assistito increduli alla scena.
Chiediamo quindi alle autorità competenti di effettuare al più
presto le opportune indagini per definire le responsabilità della
ditta "Oasi canina" affinchè vengano presi i necessari
provvedimenti.
I cittadini, i lettori e i tanti, venuti a conoscenza di questo
increscioso episodio, che offende la sensibilità, la dignità e il
rispetto nei confronti degli animali, chiedono giustizia.
Pretendono giustizia!
Restiamo in attesa di risposte che, ci auguriamo, non vengano
disattese.
............................... GRUPPO BAIRO Onlus Firme dei sostenitori del messaggio: p.s. articolo di cronaca in allegato
IL QUOTIDIANO DI CALABRIA
15 APR 2004
Sergio
Battista sulla cattura dei cani su corso Vittorio
Un fatto davvero olto increscioso «CHI è la vera bestia?». E quanto si domanda Sergio Battista, direttore di Confagricoltura, che sera di Sabato Santo è stato testimone di un grave episodio verificatosi lungo corso Vittorio Emanuele. Battista racconta come, passeggiando su corso Vittorio Emanuele, ha notato un gruppo di cani randagi «che - afferma - a dire il vero da mesi hanno bazzicato il corso». A sorvegliarlo due vigili urbani, la cui presenza accanto agli animali ha destato la curiosità di diversi passanti che si sono fermati. Pochi minuti ed ecco arrivare su un furgone un addetto al recupero dei randagi. Lo stesso Battista afferma di essersi avvicinato ad uno degli agenti di Polizia municipale presenti e di aver chiesto delucidazioni su quanto stava accadendo. Il vigile avrebbe replicato affermando che «quei cani davano fastidio e pertanto il Comune aveva disposto l'intervento dell'accalappiacani». Dal furgone, prosegue il direttore di Confagricoltura, «sarebbero poi scesi quattro energumeni», i quali avrebbero prima offerto loro degli ossi per avvicinare le bestiole, poi due avrebbero afferrato dei grossi cappi per catturarli. I cani però sarebbero riusciti a fuggire. Tutti tranne uno. Il più grande e forse anche il più vecchio del gruppo. L'accalappiacani lo avrebbe così afferrato e trascinato barbaramente. «Dalla bocca del povero animale, sotto gli occhi attoniti di passanti e bambini sconvolti, in lacrime per quello che stava accadendo, sarebbero fuorusciti zampilli di sangue. Quel cane sbattuto ferocemente all'interno del furgone. E via». Ma la triste storia raccontata da Sergio Battista non finisce qui. Lo stesso direttore di Confaagricoltura racconta di essere venuto a conoscenza, il giorno dopo, della morte di quel grande cagnone bianco, avvenuta forse per la violenza dell'accalappiacani. E allora, ecco la domanda: «Chi è la vera bestia?». Battista afferma di aver letto l'articolo, pubblicato nelle nostre pagine, in cui si riportava la presenza di quel gruppo di cani lungo corso Vittorio. Un fatto di cronaca che era giusto segnalare. E anche a suo avviso il randagismo va combattuto. Ma quei cani, secondo Battista, non andavano presi lì, quella sera, Sabato Santo, poco prima della processione, con tanta gente sul corso, con tutti quei bambini ad assistere. Ed in maniera così barbara, senza rispetto, un briciolo di rispetto per gli animali. Secondo quanto ci è stato riferito, ma la cosa è tutta da verificare, il cane catturato era già ferito. |
Risposta del direttore della Confagricoltura Sergio Battista