I 12 cani affetti da lesmania verranno
soppressi domani. E' importantissimo che questo messaggio venga
inviato da tutti e singolarmente. Partecipate tutti e invitate amici
e parenti a fare lo stesso.
Vi spiego brevemente cosa è successo
in questa frenetica giornata.
Claudia da Roma,
dopo aver letto l’articolo di giornale che parlava appunto di
questa vergogna ha scritto una
lettera/testimonianza al quotidiano "San Marino Oggi", nella quale
rammentava che di lesmania si può
vivere e anche guarire.
Successivamente
ho contattato personalmente il giornalista di "San Marino Oggi" ,
una persona molto sensibile, contrario a questo massacro
inutile. Ha chiesto di avere al più presto testimonianze
scientifiche da inviargli, nelle quali si
afferma che tale malattia è curabile. Pare davvero che
nella piccola repubblica non si conosca nulla di questa malattia.
Ho chiamato la dott. Laura Gulotta di Lipari,
nostra iscritta che molto gentilmente si è resa disponibile nel
dare informazioni esatte sulla cura della
lesmania, anche con l’aiuto di una sua collega, la
professoressa Pennisi di Messina, che
studia questo argomento in modo
approfondito.
Abbiamo dato
tutta la collaborazione possibile affinchè a questi cani venisse
risparmiata la vita. Ma non è servito a nulla.
Ci resta
l'ultima carta da giocare: un invio massiccio di messaggi di
protesta. Chissà che in questo modo le autorità della Repubblica
di San Marino capiscano il grave errore a cui stanno andando
incontro.
Partecipate
numerosi!!
Enrica staff si
Bairo
Il tempo stringe: è importante far
sentire la nostra voce al più presto
MESSAGGIO TIPO DA PERSONALIZZARE ALMENO NELL'OGGETTO E INVIARE A :
Egregi Signori.
Purtroppo non solo il nostro Paese
si distingue per la crudeltà che manifesta verso gli animali.
Sia legalizzata che illegale, la crudeltà ci contraddistingue
allontanando nella realtà quotidiana ciò che l'immaginazione
pretende di chiamare civiltà. Anche la repubblica di San Marino
non ne è esente.
Abbiamo appreso dall'articolo in
allegato della vergognosa decisione da parte delle autorità di
sopprimere 12 cani perché affetti da lesmaniosi.
La lesmania è una malattia curabile che non giustifica la strage
da voi proposta. In Italia i cani affetti sono migliaia e vivono
anche in famiglia a contatto con il proprio compagno umano.
La scelta più comoda è certamente la migliore, ma non sempre
risolve il problema. Cosa farete quando si presenteranno altri
casi simili?
Continuerete il massacro per il bene della salute pubblica?
La Repubblica di San Marino non è un paese del terzo mondo
povero e sottosviluppato: è un paese che si ritiene
culturalmente e civilmente avanzato. Cosa significano cultura
e civiltà se non l'acquisizione, l'introiezione di valori
sempre più evoluti, il superamento di frontiere obsolete, in
una parola l'avanzamento verso la conquista di quella
ricchezza morale che gli uomini più grandi della società umana
ci hanno indicato?
Ci auguriamo una dimostrazione di intelligente sensibilità e
profondo avanzamento culturale.
Nome, cognome, città
GRUPPO BAIRO Onlus
Articolo in allegato
CORRIRERE
ROMAGNA - Lesmaniosi, i cani saranno abbattuti
SAN MARINO - I 12 cani colpiti da lesmaniosi,
ospiti del rifugio gestito dall’Apas, saranno abbattuti.Una decisione
dolorosa, ma inevitabile, come spiega il dirigente del servizio
veterinario Maurizio Berardi: “La malattia non è curabile, i mezzi di
prevenzione a nostra disposizione purtroppo sono molto limitati. Non
possiamo permettere che persista un focolaio attivo all’interno del
canile. Non c’è nessun’altra alternativa”. A malincuore, hanno dovuto
accettare questa decisione anche gli attivisti dell’Associazione
protezione animali: “Abbiamo provato a chiedere soluzioni alternative
– spiega Emanuela Stolfi – come l’isolamento, ma ci hanno detto che
potrebbe non bastare. Siamo animalisti, e questa decisione ci addolora
moltissimo, ma non possiamo anteporre il nostro amore per gli animali
alla salute pubblica. E benché questa sia effettivamente al sicuro,
poiché la percentuale di possibilità che la malattia si trasmetta
all’uomo è assai vicina allo zero, non ci sentiamo di fare crociate
animaliste”. Anche la segreteria alla Sanità è intervenuta sulla
questione, affermando che “Essendo il focolaio localizzato in un unico
sito, e avendo interessato un numero limitatissimo di cani, il
problema si presta ad una possibile e rapida soluzione. La malattia è
stata diagnosticata presso il canile, perché gli animali ricoverati
sono sotto controllo sanitario continuo da parte del servizio
veterinario: tutto ciò garantisce la popolazione da qualsiasi rischio
sanitario derivante dall’adozione degli animali presso la struttura
dell’Apas”. Infine i Popolari, tramite interpellanza, hanno chiesto al
Governo che tipo di intervento intenda adottare al fine di debellare
il focolaio esistente, e quali precauzioni siano già state adottate e
quali si adotteranno nei confronti della salute umana. |
tragico epilogo: i cani sono stati soppressi