Era il
27/12/2011, alle 19:50, l'Ari tornava a casa ma aveva
voluto prendere l'autobus ed alla discesa, vicino al
piede del cassonetto, con le zampette bruciate dal
freddo c'ero io.
Mi raccolse e mi porto' a casa nascosta nel giubotto
perche' sapeva che tu non volevi.
Poi mentre discutevate mi mise in braccio a te e tu mi
guardasti negli occhi dai tuoi occhialoni spessi,
sentisti che tremavo dal freddo e dalla fame, contasti
le mie ossa, mi stringesti e da quel momento mi hai
voluto della famiglia.
Ero molto malata, avevo una brutta bronchite, tosse,
diarrea e solo due mesi di vita ma ricordo benissimo
tutte le corse dal veterinario, alla ricerca del
migliore; tutte le pillole che mi avete buttato in gola,
gli sciroppi, le punture, gli aerosol, giorno e notte,
anche quando il vete vi dava poche speranze di vita.
Poi abbiamo festeggiato il compleanno di Ari e
contemporaneamente la mia completa guarigione.
Ricordo pure le corse sul divano, le cadute, le abbaiate
nelle scale. E quanta gioia quando tornavate chi dal
lavoro, chi dalla spesa, chi dalla scuola. Non vedevo
l'ora di scodinzolarvi attorno per mordicchiarvi le mani
e farmi grattare il pancino.....no...le orecchie no...e
nemmeno la coda!!
Com'erano buone le vostre dita da ciucciare e
mordicchiare fingendo di leccare quando mi guardavate
storto o mi dicevave "NO!".
Io quella mattina del 23 giugno, non ci volevo andare
nel parco.
Se mi si metteva il guinzaglio avrei tirato, guaito,
fatto capire che non volevo! Io volevo stare vicino alla
mia padroncina. Non volevo allontanarmi da lei ma sono
stata presa in braccio e portata nel parco sotto casa.
Appena per terra volevo tornare dalla mia padroncina per
questo ho fatto dietro-front e mi sono trovata nella
strada, alla merce' della morte che mi ha portato via
cosi' brutalmente da voi. E in un attimo non ho piu'
visto nessuno di voi. Solo buio.
Vi vedevo disperarvi per me, piangere, io abbaiavo piu'
forte che potevo ma nessuno mi sentiva.
Poi vi ho visti allontanare come se qualcuno mi tirasse
via da voi.
Ora sono in un bel posto, con i miei giochini preferiti,
con tanti amici, sto' bene, mi diverto ma mi mancate voi
proprio come io manco a voi, lo so. Ogni tanto qualche
amico inizia a correre, vola sull'erba e corre, corre,
corre, ed in lontananza lo vediamo accarezzato da
qualcuno che conosceva.
Io non ho fretta, vi aspettero' e quando sarete qui'
riprendero' a mordicchiarvi le dita, gli abiti, le
pantofole ma vorro' le stesse coccole che mi facevate su
quel divano arancione, lo stesso ghiacciolo fresco, gli
stessi giochini che avevate comprato solo per me.
Vi aspettero' per passare insieme il Ponte, a costo di
aspettare un'eternita'.
NALA
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