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20 OTTOBRE 2009
Legge 189 e sequestri di animali
FederFauna lancia un appello ai
Parlamentari: Rivedete la Legge 189
I maltrattamenti sugli animali
devono essere fermati in maniera decisiva
Una delle principali accuse mosse da
FederFauna
agli
animalisti,
è quella di avere un concetto ideologico e
non tecnico del
benessere animale:
l'essere, per esempio, contrari
all'allevamento quando, invece, è proprio
l'allevamento a garantire la conservazione
di molte specie; l'essere contrari alla
caccia quando, invece, è spesso l'unica
forma di gestione del patrimonio fauna
selvatica che, con il miglior rapporto costi
benefici, consenta di bilanciare quantità e
qualità delle popolazioni
animali a
seconda dell'habitat che le ospita; l'essere
contrari a qualsiasi forma di economia
legata agli
animali,
definita appunto "sfruttamento" da loro,
quando, invece, è proprio dando un valore
economico alle cose, che chiunque ne ha più
cura (lo si fa anche con gli esseri umani!
Chi non ha oggi un'assicurazione sulla vita?
Allora, perché scandalizzarsi se si da un
valore economico a un animale?).
Ed è questa visione puramente ideologica, la madre anche di altri atteggiamenti animalisti, che FederFauna avversa. Tra questi, potremmo citare, per esempio, che per certi animalisti, il viaggio di un cane di razza su un furgone attrezzato di un commerciante da Budapest a Roma, sia "un viaggio allucinante" ma, un viaggio di un randagio da una perrera di Madrid o da un canile di Bucarest fino a Roma, o dalla Sicilia a Milano in un trasportino caricato su un'auto, diventi "un'opera di carità". Lo stesso vale per la diffusione di malattie: per certi animalisti, un cucciolo ungherese potrebbe portare la rabbia ma non è un problema "staffettare" dal sud al nord randagi affetti da leishmaniosi. E potremmo continuare così per molto tempo ancora ed annoverare numerosi altri esempi di questo tipo. Una delle conseguenze più tragiche di questa ideologia però, in primis per gli animali tra l'altro, è rappresentata dai sequestri. Ce ne sono stati tantissimi dopo la promulgazione della famigerata legge 189 del 2004 sul maltrattamento animale. Perché? Perché la legge 189, secondo FederFauna, è una delle più chiare espressioni dell'animalismo ideologico: è la legge che delinea il reato di maltrattamento, condizionandolo alla "detenzione incompatibile con la natura degli animali", senza prima aver definito quale sia quella "compatibile"!... Ecco che, con questi presupposti, è sufficiente che chi effettua i controlli sia predisposto in prima persona, o talvolta solo psicologicamente pressato, a ritenere che per un animale non sia "naturale" l' essere selezionato, venduto, esposto o utilizzato in determinate attività umane, perché i reali requisiti tecnici delle strutture detentive e tutto quanto possa essere oggettivamente delineato in centimetri o chilogrammi, passino in secondo piano. Per di più, la 189 è la legge che consente che la stessa figura ricopra il ruolo di chi denuncia il "maltrattamento", il ruolo di ausiliario di PG dura nte il sequestro e anche il ruolo di affidatario degli animali sequestrati. Pur non volendo accusare nessuno, qualche dubbio sul "conflitto di interesse" non può non venire!... Soprattutto alla luce degli svariati casi di animali esotici, cani, gatti, uccelli, rettili, ecc., sequestrati per presunti maltrattamenti e poi, una volta giunti alla conclusione del procedimento e appurato che di maltrattamenti non si trattava, non restituiti in ugual numero e condizioni perché in parte morti o dispersi!... A tal proposito, oltre alle denunce e alle inchieste già aperte su questo tipo di situazioni, è interessante notare come recentemente, sul sito di Big Hunter, un'utente che voleva far notare quante spese dovesse sostenere un'associazione animalista, abbia incluso tra queste: "i sequestri di migliaia di animali esotici che bisogna mantenere e riuscire a piazzare". Cosa avrà inteso con quel "piazzare"? FederFauna, in un momento in cui il dibattito sugli animali è sempre più spesso protagonista, oltre che delle cronache, anche delle attività parlamentari, auspica dal Parlamento un attento esame dei fatti, non delle opinioni vendute come tali da qualcuno, e una conseguente attività tesa a garantire la tutela "oggettiva" delle esigenze sanitarie, ambientali e di benessere degli animali ma anche la tutela delle esigenze economiche, sanitarie, sociali e culturali dell'uomo.
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