Nice era di certo un
cane speciale: conosceva l'odore della sabbia e dei
calcinacci in cui scavava alla ricerca di chi era
finito sotto le macerie dopo una catastrofe. Il suo
fiuto sentiva che oltre l'ammasso dei mattoni e dei
tubi aggrovigliati, c'era una presenza viva che
stava chiedendo aiuto. Nella sua breve vita ha
svolto questo lavoro con grande impegno. Lo faceva
con zelo e volontà senza alcuna promessa in cambio.
Era un cane da soccorso. Uno dei tanti animali usati
dagli uomini quando la natura decide di ricordare
agli abitanti del pianeta, la sua forza.
Ha aiutato molte
persone, si legge nell'articolo: nel terremoto
d'Abruzzo una donna gli deve la vita, ma ci
sono altri gli umani che ora possono raccontare la
loro drammatica esperienza, grazie a questo angelo a
quattrozampe. Un angelo che ora non c'è più. Una
morte improvvisa pare, ma alquanto "strana". Così
piena di dubbi che si è deciso di andare più a fondo
della faccenda. Qualcuno ha letto della sua fine, ha
fatto domande a cui sono seguite
risposte incomplete, che di certo meritano più
chiarimenti. Ora tocca all'uomo scavare fra parole
pronunciate a metà e una sepoltura frettolosa. Lo si
deve prima di tutto a Nice, cane da salvataggio,
amico di quei dispersi che fra la terra franata, la
neve ammassata e la devastazione dei calcinacci
hanno sentito il suo naso umido sfiorar loro il
viso, facendo comprendere che la salvezza era
vicina.
Guardo la foto che lo
ritrae sdraiato in un prato, pronto ad entrare in
azione, vicino ai suoi compagni umani in cui
riponeva totale fiducia. Un muso dolcissimo, gli
occhi lucidi e il corpo fiero di un giovane cane
pieno di vita. Poi leggo l'articolo che accompagna
l'immagine, dove si parla di un'auto parcheggiata al
sole, di zampe ferite che graffiano i finestrini
dell'abitacolo per chiedere aiuto. Se così fosse,
Nice avrebbe trovato una morte orrenda, soffocato
dal caldo, in preda alla più cieca
disperazione. Sarebbe morto come i tanti umani a cui
lui ha invece ha ridato la vita. Chi lo ha veramente
tradito?
Cala il sipario su un
grande eroe a quattrozampe. Resta la nebbia dei
dubbi e delle certezze nascoste, con l'augurio che
la verità non rimanga rinchiusa in quell'auto sotto
il sole.....
Enrica - GRUPPO BAIRO
Onlus
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IL GAZZETTINO
29 AGOSTO 2009
È morto
Nice, l’eroe a quattro zampe protagonista del miracoloso
recupero di Eleonora dalle macerie del terremoto di Abruzzo
Raffaella Ianuale
![]()
È morto Nice, l’eroe a quattro
zampe protagonista del miracoloso recupero di Eleonora dalle
macerie del terremoto di Abruzzo. La ragazza di 22 anni era
rimasta sepolta per 42 ore sotto i resti della propria casa
distrutta dal violento sisma che ad aprile ha devastato L’Aquila
e dintorni. Ormai ogni speranza era svanita. La possibilità di
recuperarla viva quasi nulla. È stato anche grazie al fiuto di
Nice che sotto quell’ammasso di pietre e polvere è stata trovata
Eleonora, provata, ma viva.Nice era uno splendido Labrador nero
di due anni mezzo. Lui, assieme a Kira, Tobia, Biagio e Gas,
sono stati i primi ad annusare che sotto le macerie di quella
casa c’era ancora una vita. Cani super addestrati in grado di
percepire odore umano o di sangue. E quando capiscono che c’è
qualcosa iniziano ad agitarsi, annaspano, scavano. Avvisano gli
uomini che è opportuno andare in profondità. Come hanno fatto
con Eleonora. Il Labrador del gruppo cinofilo dei Vigili del
fuoco del Veneto è morto giovedì.
Il cane era giunto come ogni giorno assieme al suo conduttore
nella caserma dei Vigili del fuoco di Mestre. É rimasto a bordo
dell’auto, mentre il conduttore Giorgio Panciera
era salito nel suo ufficio. Sceso
per liberare il cane e metterlo nel box della caserma lo ha
trovato morto. Una
fine inaspettata vista la giovane età del cane. Forse il caldo
torrido di giovedì ha fatto la sua parte.anciera
ieri era affranto. Era stato lui ad addestrare il Labrador. Un
addestramento durato due anni. E poi una vita condivisa in
tutto. Perché addestrare un cane del soccorso significa vivere
con lui 24 ore su 24, fare una squadra unica e inscindibile. «Io
e Nice vivevamo assieme, mangiava nella mia casa e sempre nella
mia casa dormiva - racconta Giorgio Panciera del Nucleo cinofilo
dei Vigili del fuoco - ogni mattina salivamo in macchina e
venivamo al lavoro. E così abbiamo fatto anche giovedì. Nice è
rimasto in auto e io sono andato ad aprire il mio ufficio, poi
quando sono sceso per metterlo nel suo box l’ho trovato morto».
Certo non si aspettava di essere "tradito" da quel cane che gli
aveva dato tante soddisfazioni. «I cani da soccorso - continua
Panciera - non sono cani qualsiasi. Con il conduttore creano
un’empatia unica. Noi ci guardavano negli occhi e ci capivamo in
un istante. È una grande perdita sia affettiva che
professionale». Le cause del decesso non sono chiare, pare che
il cane possa essere morto per un’insufficienza renale. «Nice
era un cane giovane e bellissimo, ma un po’ sfortunato -
prosegue Giorgio Panciera - qualche mese fa era stato colpito da
una sorte di peritonite ed era stato sottoposto ad un delicato
intervento chirurgico. Pensavo non ce la facesse e invece aveva
superato la malattia, ma forse la sua salute è rimasta
irrimediabilmente segnata».Nice non si era distinto solamente in
Abruzzo al seguito del Nucleo regionale dei Vigili del fuoco,
guidato da Giorgio Panciera e costituito da Jeky Funes,
Antonietta Sinibaldi, il volontario Antonio Baldi e Claudio
Antoniutti. Ha salvato decine e
decine di persone, come l’anziana malata di
Alzheimer che questa estate si è persa a Calalzo nel Bellunese.
Nice l’ha trovata, sana e salva, in appena trentun minuti.
Fondamentale il suo contributo in numerosi interventi di
montagna, in caso di frane e di persone disperse. Un vero angelo
a quattro zampe.
IL GAZZETTINO
31
AGOSTO 2009
Cane eroe d'Abruzzo, morte sospetta:
«Nice lasciato nell'auto sotto il sole»
Venezia, esposto alla Procura della zoofila Romieri:
«Ferite
alle zampe nel disperato tentativo di uscire, c'è un testimone»
VENEZIA (31 agosto) - Con un esposto in Procura chiede
chiarezza sulla
morte di Nice,
il cane eroe protagonista del miracoloso recupero di
Eleonora, la ragazza di 22 anni rimasta sepolta per 42 ore
sotto i resti della propria casa distrutta dal terremoto che
ha sconvolto l’Abruzzo.
Cristina Romieri, delegata per Venezia e provincia dell’Associazione vegetariani Italiana e zoofila, depositerà l’atto in tribunale questa mattina. E spiega perché ha deciso di procedere in tale direzione dopo aver appreso dalla stampa del decesso del labrador di due anni e mezzo appartenente all’unità cinofila dei Vigili del fuoco di Mestre. «Il suo conduttore, Giorgio Panciera, ha dichiarato di averlo lasciato giovedì 27 agosto per pochi minuti chiuso in macchina e di averlo trovato - al suo ritorno - morto, stroncato da un infarto. La giovane età del cane mi aveva fatto sorgere dubbi sull’effettivo tempo che il cane sarebbe stato chiuso in macchina. Dubbi che sono stati suffragati da una testimonianza che reputo attendibile di una persona - che preferisce rimane anonima e di cui io stessa non conosco il nome - che mi ha raccontato una verità diversa. Il cane è stato lasciato per diverso tempo in macchina con una temperatura elevatissima. Si è anche ferito alle zampe nel disperato tentativo di uscire. Gli è stata data veloce sepoltura in caserma, cosa che non sarebbe a norma di legge, anche se comprensibile». «Il mio obiettivo - continua - è quello di chiedere alla Procura che accerti l’effettivo svolgersi dei fatti, eventualmente anche attraverso la riesumazione del cadavere dell’animale e attraverso l’ispezione della vettura in cui Nice ha trovato la morte, con espressa richiesta di procedere nei confronti dei responsabili qualora detti fatti configurino ipotesi di reato». «Voglio precisare infine - conclude Romieri - che così agendo non intendo dubitare della professionalità e della serietà dei Vigili del Fuoco, che oltretutto si prodigano per salvare i vari animali in difficoltà, ma sento l’esigenza che si faccia chiarezza per dissipare qualsiasi ombra di dubbio sulla vicenda». LIBERO 31 AGOSTO 2009
La morte del cane eroe Nice finisce in mano ai magistrati
Venezia - Con un esposto in Procura chiede chiarezza sulla morte di Nice, il cane eroe protagonista del miracoloso recupero di Eleonora, la ragazza di 22 anni rimasta sepolta per 42 ore sotto i resti della propria casa distrutta dal terremoto che ha sconvolto l’Abruzzo. Cristina Romieri, delegata per Venezia e provincia dell’Associazione vegetariani Italiana e zoofila, depositerà l’atto in tribunale questa mattina. E spiega perché ha deciso di procedere in tale direzione dopo aver appreso dalla stampa del decesso del labrador di due anni e mezzo appartenente all’unità cinofila dei Vigili del fuoco di Mestre. “Il suo conduttore, Giorgio Panciera, ha dichiarato di averlo lasciato giovedì 27 agosto per pochi minuti chiuso in macchina e di averlo trovato - al suo ritorno - morto, stroncato da un infarto. La giovane età del cane mi aveva fatto sorgere dubbi sull’effettivo tempo che il cane sarebbe stato chiuso in macchina. Dubbi che sono stati suffragati da una testimonianza che reputo attendibile di una persona - che preferisce rimane anonima e di cui io stessa non conosco il nome - che mi ha raccontato una verità diversa. Il cane è stato lasciato per diverso tempo in macchina con una temperatura elevatissima. Si è anche ferito alle zampe nel disperato tentativo di uscire. Gli è stata data veloce sepoltura in caserma, cosa che non sarebbe a norma di legge, anche se comprensibile”. Il salvataggio - Ormai ogni speranza era svanita. La possibilità di recuperarla viva quasi nulla. È stato anche grazie al fiuto di Nice che sotto quell’ammasso di pietre e polvere è stata trovata Eleonora, provata, ma viva. Nice era uno splendido Labrador nero di due anni mezzo. Lui, assieme a Kira, Tobia, Biagio e Gas, sono stati i primi ad annusare che sotto le macerie di quella casa c’era ancora una vita. Cani super addestrati in grado di percepire odore umano o di sangue. E quando capiscono che c’è qualcosa iniziano ad agitarsi, annaspano, scavano. Avvisano gli uomini che è opportuno andare in profondità. Come hanno fatto con Eleonora. IL GAZZETTINO
1 SETTEMBRE 2009
È
nostro il primo esposto alla Procura di Venezia sulla
morte di Nice
VENEZIA - «È nostro il
primo esposto alla Procura di Venezia sulla morte di
Nice, il cane dei vigili del fuoco trovato morto in
macchina dal suo conduttore. Non si tratta di voler
rivendicare la primogenitura dell’atto, bensì di
sottolineare che anche noi abbiamo invitato la
magistratura a fare chiarezza sull’intera vicenda,
accertando una volta per tutte come si sono svolti i
fatti».A parlare è Roberto Marzano, coordinatore
regionale dell’Enpa Veneto, dopo aver letto sul
Gazzettino che la delegata per Venezia e provincia
dell’Associazione vegetariana italiana, Cristina Romieri,
aveva depositato analogo esposto in tribunale. «La
denuncia contro ignoti - continua Marzano - è stata
inoltrata attraverso la stazione dei carabinieri di Mira
lo scorso venerdì, quando ancora né stampa né tv avevano
divulgato la notizia del decesso del labrador,
protagonista con i pompieri di Mestre del salvataggio di
una delle ultime superstiti del terremoto che ha
sconvolto l’Abruzzo. Cosa abbiamo chiesto al magistrato?
Il sequestro urgente del corpo, non mi piace usare il
termine carcassa, dell’animale seppellito da quanto
risulta all’interno del perimetro della caserma dei
vigili del fuoco. A tal riguardo oggi (ndr. ieri)
abbiamo provveduto a presentare un nuovo sollecito in
Procura perché in questa circostanza il fattore tempo è
come non mai decisivo. Più si aspetta più eventuali
prove possono venire meno. Mi riferisco alle ferite che
il labrador si sarebbe procurato alle zampe cercando
disperatamente di uscire dalla gabbia chiusa lasciata in
macchina in un giorno piuttosto afoso».«Ci siamo mossi
sulla base di una segnalazione circostanziata che ci è
giunta in forma anonima - spiega Marzano - come succede
nella stragrande maggioranza dei casi in quanto ci sono
spesso in ballo rapporti di vicinato o di colleganza.
Non siamo dei creduloni e nemmeno dei fanatici. Ma sulla
base dei dati raccolti e riscontrati abbiamo motivo di
pensare che la vicenda necessiti di approfondimenti
super partes. E per dissipare qualsiasi dubbio occorre
stabilire con certezza la causa della morte di Nice e
procedere di conseguenza. Lo ripeto - conclude Marzano -
non intendiamo assolutamente gettare la croce addosso al
conduttore già provato dalla perdita del proprio cane,
il quale intervistato sui giornali ha dato la sua
versione sull’accaduto, ma stabilire se vi siano o meno
elementi tali da prefigurare il reato di maltrattamento
di animale».
Il Gazzettino.it
Martedì 1 Settembre
2009,
Il coordinatore: «Chiesto il sequestro del
corpo del cane prima che la vicenda fosse divulgata»
Morte di Nice, anche l’Enpa Veneto
ha presentato un esposto alla Procura
«È nostro il primo esposto alla Procura di Venezia sulla
morte di Nice, il cane dei vigili del fuoco trovato
morto in macchina dal suo conduttore. Non si tratta di
voler rivendicare la primogenitura dell’atto, bensì di
sottolineare che anche noi abbiamo invitato la
magistratura a fare chiarezza sull’intera vicenda,
accertando una volta per tutte come si sono svolti i
fatti». LA NUOVA VENEZIA 2 SETTEMBRE 2009
Inchiesta dell'Asl sulla morte del cane-eroe
Massimo Scattolin
Venezia - Dopo l’associazione zoofila anche l’Asl 12 vuole fare chiarezza sulla fine di Nice, il labrador del Nucleo cinofilo dei vigili del fuoco morto giovedì scorso. Il servizio veterinario dell’azienda sanitaria veneziana chiederà presto chiarimenti a Giorgio Panciera, il conduttore e proprietario del cane. E, intanto, spunta un altro esposto alla Procura. «Nice era regolarmente iscritto all’anagrafe canina - fa sapere Giuseppe Carrara, responsabile del servizio veterinario dell’Asl 12 - Come ogni anagrafe (in quella dell’Asl 12 sono censiti circa 14mila animali) anche con i cani una volta che l’animale scompare va cancellato. Finora abbiamo seguito la vicenda dall’esterno, non siamo entrati nel merito. Ma quando il proprietario si presenterà per la cancellazione dell’iscrizione gli faremo qualche domanda». Per il momento nessuna contestazione, dunque, da parte dell’Asl 12, nè commenti nel merito «dato che non siamo in possesso di alcun elemento». Il dottor Carrara, comunque, si sbilancia in una valutazione di metodo. «Forse sarebbe stato meglio, da parte del proprietario dell’animale, interessare da subito l’Istituto zooprofilattico delle tre Venezie» commenta il responsabile del Servizio veterinario. Intanto, oltre a quello presentato da Cristina Romieri, portavoce dell’associazione vegetarina e zoofila, spunta un altro esposto alla Procura. Anche l’Enpa (ente nazionale protezione animali) chiede al tribunale di fare chiarezza sulla vicenda. Al magistrato è stato chiesto di disseppellire il corpo del labrador per effettuare un’autopsia da parte di un veterinario super partes. Un esame che superi quello già effettuato dal veterinario in nome e per conto del proprietario di Nice prima che la carcassa dell’animale venisse seppellita. I due esposti delle associazioni animaliste sono stati fatti sulla base di segnalazioni anonime, seppure definite «accurate e circostanziate» dagli estensori degli stessi. Nessun esposto, a quanto risulta, è stato inoltrato al comando provinciale dei vigili del fuoco. Neppure da parte di sedicenti persone a conoscenza dei fatti. Nessuna reazione nemmeno da parte dei vertici dei vigili del fuoco. Il comandante è in ferie e nessuno dei sostituti ha ritenuto opportuno prendere ufficialmente posizione sulla vicenda. Intanto il proprietario e addestratore di Nice, il labrador nero risultato decisivo in numerose operazioni dell’unità cinofila dei pompieri di Mestre (non ultima il salvataggio di Eleonora, la giovane rimasta sepolta per 42 ore sotto le macerie del terremoto de L’Aquila), si dichiara sgomento. Addolorato per la perdita del suo Nice («un cane che per me era molto più di un cane, e chi conosce lo sa») preferisce non commentare voci e dicerie di alcuni colleghi, tanto meno gli esposti. «Ho fatto tutto quello che dovevo fare, non mi rimprovero nulla» commenta Giorgio Panciera. E non manca chi, come Ferruccio Falconi, scrive al nostro giornale per stigmatizzare quella che definisce una «polemica zoofila e giornalistica per l’accertamento delle verità di quella morte certamente non voluta perchè i pompieri amano i cani anche nel ruolo di specifici loro collaboratori».
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DALLA
MAILING LIST DEL GRUPPO BAIRO - AGOSTO 2009 -
da Giorgia da Civitanova Marche (MC):
Per un cane
"eroe" non esistono "funerali" solenni, solo una veloce
sepoltura in caserma, chissà, forse per nascondere
l'agonia della sua morte. Eroe il cane ed eroe il suo
istruttore, con una sola differenza: la vita.
da Enrica da Cremona:
Mi spiace molto leggere questa
notizia. Un cane che ha dato la sua breve vita per salvare
centinaia di persone, è finito per morire in modo alquanto
strano. Era chiuso in macchina, forse questo particolare è
sfuggito ai molti. Ma per quanto tempo è rimasto
nell'abitacolo?
Se la mattina è partito da
casa senza mostrare segni che qualcosa non andava, come è
possibile che nell'arco di pochi minuti sia morto in questo
modo? Varrebbe la pena approfondirne le cause a mio parere.
Questi animali sono esposti continuamente a pericoli
invisibili quando scavano nelle macerie, il loro naso in
particolar modo è la parte più vulnerabile. Molti di loro si
ammalano in modo grave e non hanno vita lunga. Ricordate i
cani delle Torri Gemelle, giusto per nominare qualsosa di
terribilmente famoso? Anche loro hanno subito la tragedia
nella tragedia, sulla propria pelle. Non so, ma intristisce
parecchio sapere quanto questi "amici dell'uomo" sono spesso
usati per salvare vite umane, mentre la loro esistenza è
sempre costantemente in pericolo...
Enrica
da Maria Rosella del Nucleo cinofilo da
soccorso Sansone di Genova:
Tutti i cani sono...speciali, ma, se permettete,
i cani da soccorso hanno una marcia in più. Io
ho avuto l'onore e la fortuna di avere in tanti
anni ottimi cani da soccorso: chi era stato
abbandonato in canili lager (come il mio
Sansone), chi sottratto ai cacciatori e
rinchiuso in box (come il mio Bimbo), chi era
stato usato come cane da combattimento (come la
mia indimenticabile Emilee), chi era nato in
casa come il mio dolcissimo Brandon. Cani
indimenticabili che hanno contribuito ad amare i
più sfortunati dei loro compagni rimasti nei
canili, abbandonati in strada, feriti,
torturati. Da piccola ero rimasta colpita da un
racconto del mio amatissimo nonno quando mi
parlò di Diana (Prima Guerra Mondiale). Diana,
femmina di labrador, veniva "usata" per cercare
di soccorrere i feriti sul campo di battaglia.
Quando tornava al campo base era felicissima di
segnalarlo ai suoi compagni umani i quali, tutte
le volte che lei partiva "in missione",
rimanevano sempre col fiato sospeso finchè la
cagnetta non tornava. Pensavano:..."chi può
essere così vigliacco da uccidere anche un cane,
perdipiù con la Croce Rossa disegnata su di una
rudimentale imbragatura; è impossibile, si vede
che porta aiuto". Diana non distingueva il
nemico, le divise, le urla: lei doveva salvare
aiutando il disgraziato ferito come meglio
poteva.Diana fu uccisa a sangue freddo da un
cecchino che le sparò alle mammelle (allattava
in quanto era riuscita anche...a sposarsi con un
bastardone della zona e fece 6 bellissimi
cuccioli poi adottati dai ns. militari). Mio
nonno, con un collega, furono puniti in quanto,
disobbedendo agli ordini, strisciarono fuori del
campo per riportare Diana, ormai in fin di vita,
da loro, al suo campo. Fu seppellita con tutti
gli onori militari e mai dimenticata.Da questo
racconto nacque in me il desiderio di conoscere
il "soccorso canino" (brutto termine ma non mi
viene in mente altro.Da anni ho un'associazione
mia, nata in casa, di cani da soccorso miei,
solo miei. I cani fanno cose incredidibili, ti
commuovono, ti apprezzano, ti scusano per ogni
tuo errore, ti amamno incondizionatamente,
qualunque cosa tu faccia, bene o male. Vivono
per te e con te, soffrono per te e con te. Non
puoi non rispettarli, non amarli. Io sono anche
madre di famiglia, ma vi garantisco che morirei
anche per i miei cani. Non potrei mai e poi mai
"obbligarli" a fare cose pericolose per la loro
salute, piuttosto rinuncio a tutto. Il cane da
soccorso (specialmente quello della ricerca in
superficie per persone smarrite) trasmette
sensazioni indescrivibili: è bellissimo vedere
un cane da caccia cercare la persona
smarrita!Non posso descrivere il tipo di..allenamento.
Questi allenamenti si vivono solo con il metodo
del cuore!E' bellissimo vedere un ex cane da
combattimento che, con lo sgaurdo adorante
rivolto alla sua padrona, scodinzola e ti chiede
solo una cosa: mi dai la pallina ora?:Come si è
potuto far diventare un cane ex combattente, un
cane da caccia, un cane abbandonato,
traumatizzato, ferito, rinchiuso in canile in un
cane da soccorso?Non credo ai miracoli, non so
se esistono. Questo è solo metodo "amore, stima,
rispetto e collaborazione" seria, coscienziosa,
competente tra l'uomo e il proprio adorato cane.I
cani, ma tutti i miei animali a dire il vero, mi
hanno insegnato molto, forse, troppo.Li amerò
sempre e per sempre.
NUCLEO CINOFILO DA SOCCORSO SANSONE DI GENOVA Maria Rosella |