Il mare ha un
nuovo colore: non è il sole che incendia le acque quando
tramonta oltre l'orizzonte, nè l'alba che imporpora le
onde prima che la luce illumini il giorno. Questo è il
colore del sangue e l'orrore di un massacro, che si
svolge nella più completa indifferenza.
Quante sono queste piccole balene arpionate, bastonate,
scuoiate ancora vive, mentre le onde schiumose lavano le
ferite mortali e soffocano le loro grida disperate?
Terrificanti le scene che si susseguono in
queste immagini: pare di udire le urla degli uomini che
con violenza lanciano gli uncini nella carne e la
strappano, mentre l'animale si divincola disperato alla
ricerca di quella libertà che non potrà più avere.
La sofferenza e la morte si mescolano alle acque
salmastre, mentre l'agonia si perde nelle onde
schiumose infrante sulle rocce. Un'agonia spaventosa,
inutile, come ogni olocausto perpetrato ai danni di
animali. Un uomo coperto di sangue chiude la carrellata
dell'orrore: quasi a ricordare che l'umano, nei
confronti degli altri viventi, altro non è che un
assassino.