Sono un cane o Signore.
Uno dei tanti milioni
di cani che soffrono e patiscono a questo mondo.
Il mio nome
non importa, visto che non è stata una mia scelta, ma un’imposizione
dettata dall’Uomo.
-Cane, stai fermo. Cane
non abbaiare.- I cani devono stare zitti: non devono abbaiare, non
devono guaire, non devono lamentarsi, anche quando sono picchiati,
torturati, abbandonati. I cani non devono piangere…..
Per noi il verbo
principale è “dovere”. Non esiste il verbo “volere”.
Ci legano alla catena e
ci lasciano languire per l’intera vita, senza poter mai avere il calore
di una carezza. Oppure ci abbandonano per strada, all’improvviso, mentre
l’Uomo gira le spalle ai nostri perché e sparisce con l’auto dietro la
curva della strada. Ci ritroviamo in una gabbia, con altri fratelli a
domandarci il motivo di tanta sofferenza. Anche noi cani conosciamo la
disperazione Signore…..Conosciamo la solitudine e lo smarrimento.
Conosciamo l’amore…
E’ così difficile per
noi essere capiti, non immagini quanto.
Forse perché sappiamo
parlare solo col cuore, mentre loro, gli umani, usano la bocca. Ma i
sentimenti più puri e profondi escono dall’anima non dalla gola. Tutti
quelli che ti conoscono, che dicono di amarti e credono in te e ti
pregano, non sanno ascoltare i tuoi figli più piccoli…..non vogliono………-
E’ solo un cane. Cosa vuoi che capisca?- Ma noi ascoltiamo e capiamo
tutto. Soprattutto quando ci accorgiamo di non essere più i benvenuti e
sentiamo nella voce del nostro amato padrone, la noia della nostra
presenza.
Non possiamo essere
spontanei, non possiamo scegliere, non possiamo vivere.
Eppure Signore, tu ci
hai dato uno spirito semplice che vive in ognuno di noi. Una piccola
scintilla del tuo grande amore che brilla nei nostri occhi.
Sono un cane
Signore............uno dei tanti che tu hai creato. Almeno tu non dirmi
di stare zitto!