INFORMA AREZZO
13 SETTEMBRE 2009
Influenza:
Cosa succede se l’informazione è al soldo delle case farmaceutiche?
Il Tamiflu fu
brevettato dalla Gilead Sciences, sotto la presidenza di Donal
Rumsfeld. I diritti furono ceduti poi alla Roche ma trattendendosi
una royalty sulle vendite, ma il successo è arrivato solo adesso....
il resto proviamo a immaginarcelo!
Premesso che i poveri suini non hanno colpe, visto anche che non si
hanno notizie di animali influenzati, ormai abbiamo deciso di
chiamarla suina, e così sia. (Infatti contrariamente a quanto
avvenne per i polli, continuamo tranquillamente a consumare
suino)Quando l’allarmismo sulla influenza sembrava calare, i media
hanno deciso di rialzare subito l’attenzione dichiarando, con uno
scoop completamente falso, che l’associazione pediatri chiedeva la
chiusura delle scuole. Tanto è bastato per riportare in prima
pagina a 4 colonne, il tema dell'influenza suina. Ma a chi giova
tenere in ansia il paese ? Intanto la stessa associazione pediatri,
oltre a smentire la menzogna, ha preso posizione contro il pressante
allarmismo e le scelte basate sull'emotività, piuttosto che sulle
evidenze scientifiche, in una lettera aperta pubblicata online sul
sito www.acp.it, rivolta a politici, professionisti della salute e
media. Secondo gli esperti, su vaccini e farmaci antivirali benefici
e rischi sono ancora da dimostrare, anche perchè il virus si è
dimostrato allo stato attuale meno aggressivo della influenza
stagionale. Diventa perciò difficile capire, continua la lettera
aperta, perché sia stato dichiarato lo stato di pandemia modificando
addirittura i criteri della definizione (è scomparsa ad esempio
l’elevata mortalità), come spiega Tom Jefferson della Cochrane
vaccines field in un’intervista a Spiegel. (La spiegazione è che Il
Tamiflu, è stato brevettato dal 1997 al 2001 dalla Gilead Sciences
sotto la presidenza di Donal Rumsfeld che ha poi ceduto i diritti
alla Roche, trattendendo una royalty sulle vendite del farmaco.
Nell'attuale Consiglio di Amministrazione siedono l' ex segretario
di Stato, George Shultz, il cofondatore della Intel Gordon Moore e
la 5a presidentessa del Council for Foreign Relations, Carla
Anderson Hills).
I vaccini, in particolare, sono ancora in fase di sperimentazione - osserva Luisella Grandori del Gruppo vaccinazioni Acp - Nessuno è in grado oggi di sapere se e quanto saranno efficaci e se, come accaduto in passato, produrranno più morti della stessa malattia. Sulla sicurezza sia l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che l’Agenzia europea del farmaco (EMEA), fanno presente la necessità di un’attenta sorveglianza post-marketing (questa affermazione mi fa rizzare il pelo) per rilevare eventuali effetti collaterali che potrebbero manifestarsi con l’uso su larga scala, anche perché alcuni vaccini sono allestiti con tecnologie nuove. Abbiamo già visto durante la pandemia del 1976, diversi casi di Guillain-Barré (una neuropatia periferica) associati alla vaccinazione di milioni di americani contro un virus che fu considerato anch’esso di derivazione suina (poveri prosciuttini). Chi decide di vaccinarsi, dovrebbe firmare un consenso informato che illustri con precisione benefici e rischi. E gli antivirali? Vanno usati solo su indicazione medica e solo per casi gravi o su persone in cattive condizioni di salute, sostiene ancora l'associazione dei pediatri. Inoltre non va dimenticato che possono dare a volte effetti collaterali importanti. Il 18% dei bambini in età scolare del Regno Unito a cui è stato somministrato l’Oseltamivir (Tamiflu) in occasione dell’epidemia di A/H1N1, ha presentato sintomi neuropsichiatrici e il 40% sintomi gastroenterici. Trovo molto chiaro e preciso questo comunicato dell'ACP in un momento di gran caos mediatico e di informazione. Leggiamolo per intero anche per quel che riguarda le precauzioni che mi sembrano gli unici veri 'vaccini' atti ad evitare l'H1N1. Che si chiami suina, H1N1 o semplicemente A, sappiamo di cosa si tratta e anche che chi vende il Tamiflu sta facendo affari d’oro. Ma dove viene e dove colpisce lo diciamo con più difficoltà. E’ cominciata dal Messico, va bene. Ma è una cosa messicana? Sappiamo di no, come sappiamo che l’Italia è abbastanza al sicuro e che di suina da noi non si muore. Ma dove ha davvero colpito la malattia? In che percentuale? E chi ha ucciso? Ci aiuta David McCandless, un visual & data journalist londinese, che vuol dire che col suo blog fa giornalismo con numeri e grafici. David ci permette di andare a fare i conti in tasca alla suina. In primo luogo vediamo dove ha colpito di più in valori assoluti: Noto che tra i primi sei sono presenti paesi di ben quattro continenti. Al primo posto ci sono gli Stati Uniti, e si sapeva, con oltre 43.000 casi. Al secondo l’Australia, e non si sapeva, seguono il Messico, e si sapeva, la Germania (chi ne ha mai parlato?), la Gran Bretagna, e questo ce lo hanno detto, con al sesto posto la Thailandia. Nel sistema mediatico mondiale, la conclusione è mia, c’è stata una sovraesposizione del Messico e una sottoesposizione di Australia e Germania. Ho visto almeno 10 servizi da Londra sull’H1N1 e nessuno da Berlino e mi domando perché. H1N1 o suina, è solo un business per le case farmaceutiche e panico per i popoli ? Nel bel Paese intanto, questo panico di pandemia ha cambiato il modo di vivere degli italiani, basta uno starnuto e tutti ti guardano con l’interrogativo. La normale influenza ha provocato e provocherà più morti della suina. IL PANE E LE ROSE 13 SETTEMBRE 2009
Pandemia di lucro
2000 persone contraggono l'influenza suina
e ci si mette la mascherina...
Che interessi economici si muovono dietro l'influenza suina?
Polmonite e molte altre malattie curabili con vaccini economici,
provocano la morte di 10 milioni di persone ogni anno.
Ma quando comparve la famosa influenza dei polli... i notiziari mondiali
si inondarono di notizie.... un'epidemia e più pericolosa di tutte, una
pandemia!
L'influenza comune, uccide ogni anno mezzo milione di persone nel
mondo....Mezzo milione contro 25. La casa farmaceutica internazionale Roche con il suo famoso Tamiflu, vendette milioni di dosi ai paesi asiatici. Nonostante il vaccino fosse di dubbia efficacia, il governo britannico comprò 14 milioni di dosi a scopo preventivo per la sua popolazione. Con questa influenza, Roche e Relenza, ottennero milioni di dollari di lucro. Prima con i polli, adesso con i suini: e così adesso è iniziata la psicosi dell'inflluenza suina. E tutti i notiziari del mondo parlano di questo. E allora viene da chiedersi: se dietro l'influenza dei polli c'era un grande gallo, non sarà che dietro l'influenza suina ci sia un "grande porco?". L'impresa nord americana Gilead Sciences ha il brevetto del Tamiflu. Il principale azionista di questa impresa è niente meno che un personaggio sinistro, Donald Rumsfeld, segretario della difesa di Gorge Bush, artefice della guerra contro l'Iraq...
Gli azionisti di Roche e Relenza si stanno fregando le mani... felici
per la nuova vendita milionaria. Se l'influenza suina è così terribile come dicono i mezzi di informazione, se l'Organizzazione Mondiale della Salute (diretta dalla cinese Margaret Chan) è tanto preoccupata, perché non dichiara un problema di salute pubblica mondiale e autorizza la produzione farmaci generici per combatterla? DIFFONDI QUESTO MESSAGGIO COME SE SI TRATTASSE DI UN VACCINO, PERCHE' TUTTI CONOSCANO LA REALTA' DI QUESTA "PANDEMIA".
Il GIORNO
GIOVEDI' 10 SETTEMBRE 2009
SONDAGGIO
FRANCESE
Un medico su
tre è scettico <<Non farò l'iniezione>>
Parigi - <<NON MI FARO' contagiare dal virus della paura. E non mi sottoporrò al vaccino, nessuno può obbligarmi>>. Slogan come questo serpeggiano nei corridoi degli ospedali francesi. Secondi alcuni sondaggi, tra il personale sanitario transalpini sta aprendo un fronte di camici bianchi poco propensi a sottoporsi alla immunoprofilassi preventiva H1N1, più di un medico su tre, e il 63%degli infermieri si sono detti contrari a questa pratica. I dati sono frutto di un'inchiesta pubblicata sul settimanale L'Express e realizzata dallo Spazio etico dell'Assistenza pubblico-ospedaliera di Parigi. Le resistenze sono legate al fatto che il vaccino realizzato a tempo di record, grazie a procedure sempre più accurate, viene considerato ancora allo stadio sperimentale, dunque si dovrebbe attendere i risultati delle prove effettuate dalle case farmaceutiche.
IL SINDACATO degli infermieri francesi rincara la
dose di cautela in quanto teme (su grandi numeri) che si faccia
sentire l'incidenza di effetti collaterali, rari ma gravi, come la
sindrome Guillain-Barrè, una malattia neurologica invalidante (che
si verifica in casi rarissimi anche nelle comuni vaccinazioni
antinfluenzali) o altre malattie autoimmuni. Medici e infermieri non
sconsigliano ma invitano i pazienti a fare una valutazione personale
del rapporto rischi-benefici. Ricordando la necessità di informare i
candidati alla vaccinazione prima di procedere all'inoculazione
delle dosi raccogliendo il consenso degli interessati.
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