LA
PROVINCIA CI CREMONA
4 SETTEMBRE 2006
Castelleone. Il giudice ordinò il
dissequestro delle bestiole. L’avvocato:
«Provvedimento disatteso»
Fido conteso: è querela Canile ‘lager’, l’affidataria non restituisce gli animali
di Francesca Morandi
CASTELLEONE (CR)— Nel
novembre del 2004, durante una indagine per
maltrattamento di animali in un canile lungo la
strada per Montodine, gestito dal milanese
Giancarlo Cardin, la Procura le affidò, quale
rappresentante dell’associazione ‘Dimensione
animale’, numerosi cani con la possibilità di
darli temporaneamente a terze persone, fino a
che il processo a carico di Cardin non si fosse
concluso. Due anni dopo, Katia Lorenzetti è
stata querelata, perché non avrebbe voluto
restituire gli animali al proprietario,
nonostante il dissequestro fosse stato ordinato
dal presidente della sezione penale, Grazia
Lapalorcia, con sentenza emessa il 25 novembre
di un anno fa, quando Cardin patteggiò 3mila
euro di ammenda per il reato di maltrattamenti
di animali. «L’ipotesi più lieve, quella per la
quale tra l’altro non è obbligatorio il
sequestro», ha detto l’avvocato Pia Gerevini,
legale di Cardin. E’ l’altra faccia della
medaglia della storia del canile all’epoca
ribattezzato «canile lager», nel quale, il 19
novembre 2004, vi fu un blitz degli uomini del
Corpo Forestale di Bergamo e Crema, dopo mesi di
indagini fatte di sopralluoghi e appostamenti
davanti a un caseggiato dismesso, nascosto tra
gli alberi. Secondo l’accusa, 57 cani (carlini,
sharpei, barboncini, west hilnghland, boxer e
afghani) e 18 gatti (persiani e siamesi) da mesi
vivevano nella sporcizia. Freezer per cucce,
vecchie porcilaie per box, ovunque escrementi.
Due anni fa, il canile fu svuotato e messo sotto
sigillo dalla procura. Diversi animali furono
dati in affidamento temporaneo. Una femmina di
west highland trovò una famiglia
addirittura in Svizzera,
mentre l’esemplare più pregiato
dell’allevamento, un afghano di razza la cui
valutazione superava i 7 mila euro, fu affidato
a un maresciallo dei carabinieri di Savona. Due
anni dopo, gli uomini della Forestale si sono
presentati dalla Lorenzetti. Tra le mani avevano
la notifica del decreto che ordinava il
dissequestro dei cani, così come disposto dal
presidente Lapalorcia. «La Lorenzetti si è
rifiutata di restituire gli animali, non
ottemperando al provvedimento dell’autorità
giudiziaria — ha spiegato l’avvocato Pia
Gerevini —. Non solo. Era tenuta a tenere un
elenco dei nomi delle persone, a cui erano stati
affidati gli animali, alcuni gravidi, quindi ci
sono anche dei cuccioli. Ma questo elenco non è
stato consegnato alla Forestale».
Interventi in maling list di Bairo in data 04/09/06
da
Francarita da Cremona:
Io mi domando: chi
ha fornito il passaporto per l'espatrio (in
Paese extra comunitario per giunta) del cane
sotto sequestro che è andato in Svizzera?
Spero che anche la
Magistratura si ponga la mia medesima domanda.
Francarita da
Cremona
da Enrica da Cremona:
Sarebbe davvero
interessante sapere che fine hanno fatto
tutti i cani sequestrati. Perchè la tipa non
vuole restituire gli animali? Non vuole o
non può farlo perchè nemmeno lei conosce
quale sia stata la loro destinazione finale?
A quanto pare ci dovevano essere anche dei
cuccioli: dove sono finiti?
Stiamo parlando
di un sequestro e di affidi temporanei, ma
gli animali sembrano svaniti nel nulla.
Mi viene in
mente una info, che potete trovare a questo
link
La domanda sorge
spontanea: chissà se esiste qualcosa che
accomuna queste persone..................
Che ne pensate?
Enrica
|
|