VIVERE
MARCHE
21 GIUGNO 2010
Tratta dei cani dalla costa in
Germania, la denuncia dell'Enpa
L’Ente
Nazionale Protezione Animali (ENPA) è venuta
a conoscenza che in un Canile del litorale
adriatico, che ospita cani del Comune di
Senigallia e di altri Comuni del
comprensorio sono in corso da qualche tempo,
da parte dell’organizzazione tedesca
Hundehilfe Hundeherzen di Maintal (Assia),
prelievi di cani che sono immediatamente
spediti in Germania.I
cani figurano adottati da persone fisiche,
con gli obblighi e gli impegni previsti
dalla legge quadro 281/1991 e relative
disposizioni ministeriali. Si tratta però di
sedicenti adozioni, poiché subito dopo
l’affido i cani vengono portati oltre
confine da emissari dell’organizzazione e
trattati come proprietà di quest’ultima, che
li deposita in stalli temporanei per poi
piazzarli a prezzi che vanno da 250 a 300
euro per ogni animale.
I cani sono pubblicizzati nel sito tedesco quando ancora si trovano nel canile, per poi essere prelevati al momento opportuno. Allora avvengono le “adozioni”, anche per procura, cosa inammissibile in un atto pubblico; anzi l’organizzazione, che si avvale di collaboratori locali, usa perfino prestanome italiani. I cani, poi, lasciano l’Italia molto prima della data permessa dalle norme sanitarie del passaporto europeo. Tutto ciò in contravvenzione ad ogni legge europea sulla circolazione non commerciale degli animali d’affezione. L’ultimo caso è quello di Pisellino, cagnetto di 11 anni “adottato” da un prestanome e subito passato sottobanco agli esportatori, come hanno scoperto i volontari ENPA che con amore e competenza prestano il loro servizio nel canile. L’Ente Nazionale Protezione Animali non intende permettere che questo disdicevole commercio, che già fa oggetto d’indagine da parte di più Procure in Italia, prenda radici anche nelle Marche. A livello nazionale, ha anzi lanciato la petizione “Ti deporto a fare un giro” contro la deportazione all’estero degli animali affidati alla pubblica custodia, i cui risultati stanno per essere presentati al Sottosegretario alla Salute on. Martine attraverso la sua Sezione di Ancona, ha preso contatto con l’Amministrazione comunale di Senigallia richiamandola al dovere di custodia e garanzia degli animali che la legge le affida, esigendo l’immediato recupero del cane Pivellino e chiedendo l’emanazione di un’ordinanza di regolamentazione degli affidi, sull’esempio dei molti comuni italiani che hanno già aperto gli occhi sul fenomeno. Certo della sensibilità dei cittadini marchigiani, l’Ente Nazionale Protezione Animali confida nelle istituzioni comunali e regionali e nel Ministero della Salute, al quale ha segnalato il caso, per una reale e trasparente tutela della legalità e degli animali alla cui protezione si dedica da 140 anni. da Enpa |
|